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Fai come ti dico e non come faccio
Di Maradona (del 12/11/2013 @ 16:46:22, in Parliamo di...)
Il Vangelo di Luca ci dice: “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello, e non t’accorgi della trave che è nel tuo?”. Più laicamente in diplomazia e nel diritto internazionale esiste il principio di reciprocità, ovvero quello che vale per me deve valere anche per te. A questi due incontestabili principi si sottraggono due autorevoli giornalisti del Corriere che, da alcuni anni, ci propinano a volte anche giustamente scandali o supposti tali. Ci riferiamo, in particolar modo, all’operazione Recoletos, cioè la storia dell’acquisizione che ha portato l’indebitamento di Rcs MediaGroup a circa 880 milioni di euro.
Fino al 2006 il gruppo Rcs era una società in attivo, con un utile netto di 219 milioni e indebitamento praticamente a zero. E’ in quel momento che prende forma il progetto di acquisire il gruppo editoriale spagnolo Recoletos, che pure non sembrava certo un grosso affare. La società spagnola era controllata dall’inglese Pearson, (casa editrice del Financial Times) che, già nel dicembre 2004 era in cerca di compratori. L’idea era di rilevare un’azienda con 272 milioni di euro di debiti, rifarle il make-up per rivenderla a qualche gruppo in salute realizzando una grossa plusvalenza. In prima battuta Recoletos fu comprata dalla finanziaria Retos Cartera, il cui azionariato era così composto: il fondo di private equity americano Providence (25.5%); Financial Retos Partners (23.18); Solter Investments (12); Mercapital (7.5); Investindustrial (5%) di Andrea Bonomi (alllora consigliere di amministrazione Rcs); KutXa (5%); Caja Navarra (5%); Sociedad de administracion de valores immobiliarios (2.32%) e il gruppo bancario Banesto (2%). Un'altra quota, pari al 12% circa del capitale, era in mano al finanziere Jaime Castellanos (presidente di Lazard Spagna) e a Joaquin Guell, allora direttore finanziario di Recoletos.
Retos Cartera comprò a fine 2004 per 743 milioni di euro il 79% di Recoletos (941 il valore presunto del 100%), quindi la maggioranza assoluta del gruppo spagnolo, che Rcs acquisirà nel 2007 per 1 miliardo e 100 milioni per il 100% del capitale.
Deutsche Bank, in un suo report sull’intera operazione, rivelava che all’epoca Rcs aveva una «credit facility» per 700 milioni: soldi che sono stati usati per comprare una società, come quella spagnola, con un patrimonio netto di 35 milioni e debiti per 272 milioni.
Con tale massa di debiti in questi giorni il Corriere dovrà mettere, fra le tante altre cose, in vendita lo storico palazzo di via Solferino.
Di questo, ovviamente, i due fustigatori non parlano.
*I dati riportati sono stati tratti dai comunicati sindacali del Comitato di redazione del Corriere della Sera.
 
        

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