I media tra strategie e dettagli
Di Faust (del 12/12/2010 @ 18:19:11, in Parliamo di...)
Qualcuno che s’intende d’economia ha osservato che la mania tutta italiana di usare i temi economici di natura strategica, per colpire politicamente questo o quello,  dimostra carenza di buonsenso.
Enfatizzare aspetti, ancora da appurare, come i fondi neri di Finmeccanica oppure fare le pulci all’Eni che con il suo fatturato di 83 miliardi e i livelli occupazionali che assicura a cittadini di questo Paese, è puro autolesionismo.
Sono vicende che dovrebbero essere coperte da segreto istruttorio, almeno nella fase di ipotesi e supposizioni, oltre la doverosa prudenza che si dovrebbe sempre avere nel campo giudiziario, invece sono oggetto di approccio giornalistico e scandalistico, creando di fatto un danno al Paese e non ai singoli.
Società che con Enel, Fiat, Finmeccanica, Eni e telecomunicazioni, si muovono su scala mondiale e sono funzionali per potenziare gli interessi italiani, in settori strategici : energia, tecnologia avanzata, ricerca ed utilizzo del nucleare, armamento militare.
I loro piani industriali dovrebbero essere tutelati, tanto più che gli azionisti di queste aziende, sono sparsi in tutto il mondo, come è ovvio nell’economia globalizzata, e quindi il rischio di mettere in pericolo la credibilità  del sistema Italia è più che concreto.
Al contempo si registra  un vuoto pneumatico, nei talk show, sul pianeta Cina e il suo sistema economico, per come ottengono la produzione che continua ad invadere i mercati di tutto il mondo, per  l’imposizione al  Nobel  della pace di lasciare vuota la sedia alla cerimonia di premiazione, con la complicità, codarda, di altri Paesi che per emulazione si sono adoperati, lasciando vuote altre sedie, non facendo partecipare i loro rappresentanti.
E sempre stato lo sport preferito dai soloni della  kultura  e di alcuni giornalisti,  e i nostri anchorman sono dei campioni, enfatizzare, per ragione di bottega, aspetti che possono tranquillamente essere ricondotte nel giusto alveo con qualche provvedimento, mentre si trascurano temi come diritti umani e il controllo sull’economia che invece necessiterebbero di una presa di coscienza di massa e per la qualcosa il ruolo dei media è strategico.
Tenere fuori delle beghe politiche di bassa lega, privilegiare parametri strategici piuttosto che i dettagli è certamente un dovere morale oltre che patriottico.