Capita a volte che un flash o un lapsus come per incanto ricompongono un quadro di cui hai tutti gli elementi ma che vedevi in modo disaggregato. L’altra mattina seguendo un dibattito mattutino su un canale televisivo privato ad un certo punto l’On. Della vedova parlando del Presidente Fini e del suo doppio ruolo di capo partito e presidente di uno dei rami del Parlamento sosteneva che il conflitto non esisteva vista l’imparzialità che lo stesso manteneva nello svolgere la funzione di “Presidente della Repubblica” si proprio della Repubblica. Certamente un lapsus, ma illuminante perché lascia trasparire una aspirazione o qualcosa di cui si è parlato.
Da tempo ci si interrogava sul riorientamento del Presidente Fini su temi come: la cittadinanza agli extracomunitari, l’immigrazione, il concetto di famiglia oltre a temi forti che riguardano la persona come quello della vita e della morte.
Ci dicono che la sua sia una visione più laica, più rispondente ad una impostazione liberale europea. Non si può non osservare però che nello stesso tempo è più confacente anche a quella della sinistra.
FLI si proponeva di fare concorrenza all’attuale maggioranza ma sempre sullo stesso fronte per poter in futuro proporsi quale guida di tutto lo schieramento. Il risultato della votazione sulla fiducia ha spazzato ogni prospettiva relegandolo all’opposizione. Se l’operazione fosse riuscita certamente Fini si sarebbe guadagnato il riconoscimento della sinistra che, con l’attuale dirigenza, non è in grado di contendere la leadership a Berlusconi, il quale avrebbe rivinto l’elezioni, condannandoli a restare all’opposizione con i Renzi e i Vendola che incalzano ed insidiano l’attuale establishment. Ciò avrebbe consentito a Casini di essere il naturale candidato alla premiership sia per il centro destra che per il centro sinistra una volta che non ci sarebbe stato più il cavaliere, collante e paratia delle coalizioni.
E Fini? Beh certamente l’aspirazione a diventare il referente del centro destra era un obiettivo, anche se la vera prospettiva succulenta era rappresentata dalla presidenza della repubblica con il placet del PD riconoscente del “lavoro sporco” fatto e alla luce delle più recenti posizioni orientati ad una visione “laica”.
Ed ora cosa potrà succedere? Il boccino sta in mano a Casini. Se questi decide di mantenere la posizione e l’alleanza con Fini, quest’ultimo in prospettiva è destinato a fare la fine di Buttiglione, se diversamente decide di aderire all’allargamento dell’attuale maggioranza la fine sarà quella di Follini
A noi resta un dubbio, ma gli Italiani vogliono la Tulliani come nuova first lady ?