Se non ora quando?
Questo il titolo del manifesto che invitava noi donne a manifestare il 13 febbraio scorso. Un invito rivolto a tutti per dimostrare amicizia verso le donne.
Certo le rivendicazioni di una maggiore dignità per la donna e una equiparazione effettiva in primis sul lavoro, dalla remunerazione alla carriera, sono argomenti più che condivisibili. Rompere quell’accerchiamento che dalla pubblicità ai midia propone solo donne da emulare o desiderare per la loro bellezza, il più delle volte costruita, è un’aspirazione per chi da anni si sente ripetere studia, impegnati perché la tua realizzazione e indipendenza dipenderanno dalle tue competenze e preparazione.
Sapere che verrai valutata indipendentemente dal tuo aspetto è, per chi crede nella meritocrazia, l’aspirazione che da un senso di libertà inimmaginabile : Sapere che non dovrai fare come quella tale di cui si spettegola, che ha fatto carriera perché amica del capo o di quell’atra che è abbastanza disinvolta nei rapporti con la complicità del marito: quanta miseria!
La rivoluzione liberale doveva mettere la parola fine a questo modo di affermarsi, sapere invece che ancora e più di prima certi argomenti fanno presa è avvilente: ti senti tradita!
La voglia di protestare è tanta anche se dovresti farlo con una parte politica di cui non condividi nulla.
Poi magari casualmente ti capita di leggere un trafiletto sul giornale che riporta la nomina lo scorso 9 febbraio della dottoressa Elisabetta Serafini a Segretario Generale del Senato della Repubblica. Un altissimo riconoscimento, il primo caso nella storia del nostro Paese in cui una donna ricopre un ruolo apicale nell’ Amministrazione Istituzionale. Leggendo il curriculum si scopre di essere in presenza di una persona eccezionale: laureata alla Sapienza con 110 e lode con una tesi in diritto parlamentare comparato; nel 1984 si posiziona al primo posto al concorso per “direttivi” alla Banca d’Italia; nel 1985 prima classificata al concorso per consiglieri al Senato ed a 28 anni già al servizio dell’Assemblea; a soli 45 anni è direttrice ed oggi a 52 è diventata Segretario Generale.
La notizia e di gran conforto e sembra confermare gli insegnamenti dei tuoi genitori.
L’articolo va avanti e scopri che la nomina è stata fatta a maggioranza con il voto contrario dei rappresentanti del PD. Perché ? E’ brava, preparata, nella sua vita non c’è che il lavoro e allora cos’è che non va?
E’ troppo indipendente e principalmente lontana dalla politica. Alla faccia della meritocrazia!
Se devo scendere in piazza per evitare che in futuro qualcuno utilizzi il corpo nel fare carriera, questi vogliono utilizzare e stuprare la testa dove risiede la parte più intima di una donna a cominciare dall’idea della libertà. E no amici la mia anima non sono disposta a venderla!
Resta l’interrogativo se non ora quando? Forse quando le cose in questo mondo andranno all’incontrario, ma quasi subito mi rendo conto che il 13 febbraio non potrà mai diventare il 31 febbraio.