Domenica 1 maggio Roma, nel 2747 dalla sua fondazione, riafferma la sua centralità.
Sono infatti in programma due distinte manifestazioni una la mattina a Piazza San Pietro, dove sono attesi oltre un milione di persone, per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II, mentre nel pomeriggio, con una più modesta partecipazione, sarà Piazza San Giovanni la protagonista con la tradizionale festa pagana del lavoro, in passato, assai anticattolica, tanto che proprio Papa Wojtyla, vivente, da quella piazza è stato accusato di occuparsi più di sesso che di metafisica e mistica.
In realtà i romani quel papa lo hanno amato e sono stati ricambiati fin da subito, amore nato ancora prima di quella frase, che oggi possiamo leggere sui manifesti, in giro per Roma, e che il Sommo Pontefice pronunciò il 26 febbraio 2004: “Damose da fa’ e volemose bene! Semo romani !”
Un grande insegnamento che torna di forte attualità!
La kermesse pomeridiana, meno rockettara e più patriottica del passato, sarà presentata da Neri Marcorè, quel beniamino della sinistra, che tutti ricordiamo per aver impersonato la figura di Giovanni Paolo I in un discusso sceneggiato per la TV, mentre nelle sale cinematografiche, da Pasqua, si continua a proiettare il film “Habemus Papam” del solito Nanni Moretti, che grazie alla stigmatizzazione dalla CEI, ha avuto il risultato di ingrossare le file ai botteghini.
Ma la casualità vuole che Karol che da vivo ha liberato dal materialismo ateo i cristiani di Russia e dei Paesi satelliti, dopo aver determinato la caduta del muro di Berlino, torni questo 1 maggio ad essere il liberatore di Roma, da lui tanto amata, ricordando a tutti che essa è, prima di tutto, il centro della cristianità.
E’ singolare, ma sembra che l’Europa cristiana abbia proprio bisogno dei polacchi, già nel 1683 il re polacco Giovanni Sobieski, intervenendo nella guerra austro-turca, insieme alla Repubblica di Venezia e Leopoldo I salvo Vienna, Roma e tutta la Cristianità sconfiggendo il tentativo di islamizzare l’Europa condotto dagli ottomani. Successivamente grazie a Solidarnosc di Lec Walesa inizia quel processo di democratizzazione nei Paesi comunisti che porta alla liberta di culto, ed infine la figura universale ed imponente di Giovanni Paolo II, con i suoi 25 anni di pontificato misticamente ispirato, che tanto bene ha fatto all’umanità, e che gli ha guadagnato il rispetto di tutti i capi di Stato i quali l’hanno testimoniato con la loro partecipazione alla funzione funebre.
Sembra ancora di sentire quell’esortazione: Non abbiate paura!
Dal 1 maggio, giorno della Divina Misericordia ed inizio del mese mariano, i credenti avranno un alleato in più per combattere il relativismo che sta distruggendo la nostra cultura e la nostra società.
Grazie Santità!