Ma chi sono e che competenze hanno i tecnici ed i politici che si incontrano a Bruxelles e così decidono sulle misure economiche e finanziarie da adottare?
L’antefatto: il 21 luglio scorso fu deciso a livello europeo, e per arginare i problemi derivati i dai titoli del debito pubblico greco, che i privati in possesso di bund ellenici avrebbero perso il 21% sul valore nominale di questi pari a 100. In pratica si garantiva il riacquisto attraverso uno scambio con titoli garantiti dalla UE al valore di 79 centesimi.
Il fatto: dal giorno dopo gli hedge fund, banche e quant’altri iniziarono a comprare sul mercato secondario i titoli del debito greco con quotazione a 40 centesimi. Per cui gli si è consentito, con le decisioni adottate il 21 luglio, di comprarli a 40 e di realizzarne 79 per pezzo. Se si considera che i bund in questione sono circa 40 miliardi di euro si ottiene in pochi mesi un profitto enorme sulle spalle dei contribuenti europei.
Inoltre mi chiedo come mai la lettera della BCE all’Italia è diventata pubblica e quelle inviate a Spagna, Grecia, Irlanda e Portogallo sono rimaste riservate?
E quale governo italiano, quello in carica o quello delle attuali opposizioni, sarebbe in grado di adottare la misura della riduzione degli stipendi dei pubblici dipendenti come richiesto dalla BCE ed adottato già dall’Irlanda – 14%, Portogallo – 10%, Spagna – 5% ed in Grecia ancora in modificazione?
Risposta: nessuno dei due.