Tanto tuonò che piovve!
Sembra che all’inizio del mese di novembre, per quei casi strani della vita, perturbazione atmosferica e perturbazione finanziaria si siano dati appuntamento sull’Italia. I danni causati sono sotto gli occhi di tutti.
Le cause sono certamente nella mancata prevenzione. Lasciamo da parte i fenomeni atmosferici, sui quali non possiamo intervenire ma limitarne i danni con una più attenta politica del territorio certamente si, e concentriamoci su quella finanziaria che toccherà tutti.
Adesso il problema che affliggeva il Paese si è risolto come auspicavano in tanti, da Veronica Lario a Gianfraco Fini, e finalmente tutti convegono che l’Italia ha fondamentali solidi. La ricchezza delle famiglie è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni, tant’è che se tutti insieme decidessimo di comprare titoli di Stato ( come proposto da un imprenditore) faremmo risparmiare ai ns. figli un bel po’ di interessi da pagare in futuro.
Qualcuno dice: sono Francia e Germania che vogliono farci fallire. Certo loro fanno l’interesse del Paese che governano e se possono fare pagare ad altri alcuni dei loro costi, non si lasciano scappare l’occasione, non sono una confraternita caritatevole, sta agli altri non farsi mettere all’angolo.
Qualcun altro sostiene che è colpa del “mercato” . La finanza mondiale che è diventata più forte della volontà dei popoli. Ma anche qui si guarda il dito e non ciò che indica. Non è forse vero che il Giappone ha un debito più alto del nostro? Che l’Inghilterra sui fondamentali è messa peggio di noi? Che Francia e Germania hanno le banche con la pancia piena di titoli tossici a cominciare da quelli greci svalutati del 50% ? Eppure tutti hanno la tripla “A” e il loro debito pubblico è più credibile del nostro. C’è da chiedersi come mai? La parola magica è “CREDIBILITA’ “ !! Un tale requisito però necessita di un riconoscimento che arrivi prima di tutto dall’interno.
Se dunque la nostra classe politica non applica su di sè quello che pretende dai propri cittadini, se chiede di fare quello che essa non fa, se ritiene di poter godere di privilegi che non sono in linea con la condizione del Paese e applica la delegittimazione vicendevole come strumento politico, il risultato è che essa, nel suo insieme non è credibile.
Inoltre la politica che in questi anni ha ceduto sovranità in cambio di sostentamenti, più o meno leciti, mostra oggi tutta la sua inadeguatezza ed è costretta a cedere il passo alla finanza e ai tecnici, rinunciando a quel primato a cui sarebbe chiamata.
Il mercato coglie queste debolezze, ed è salutare perché permette di evidenziare quello che di malato e superato c’è in un sistema democratico.
Non è quindi un problema di “traditori”, anche perché tutti sanno che la gratitudine è un sentimento della vigila, ma piuttosto di comportamenti. Le “combine” di chi governa per non dispiacere nessuno, consentendo che privilegi e prebende continuino ad essere assicurate, l’indisposizione dell’opposizione (di turno) a riconoscere il diritto di governare alla compagine indicata dagli elettori costituiscono la miscela per la tempesta perfetta.
E allora di cosa ci meravigliamo, tanto è su di noi che: “piove governo ladro!”