Visto che l’attacco ai nostri titoli continua imperterrito nonostante l’ennesima manovra è necessario affrontare, dal punto di vista di Liberal Popolari, che cosa intendiamo politicamente si debba fare per riformare e rilanciare in modo strutturale e permanente l’Italia. Secondo noi ci sono tre direttrici su cui lavorare: la pubblica amministrazione, l’economia ed il mercato del lavoro.
Più volte abbiamo contestato ad esimi ed autorevoli colleghi della stampa nazionale il termine “casta” a quello più consono di italica “corporazione” attraverso diversi articoli che hanno dimostrato l’esistenza di troppe corporazioni e non di una sola. Ma adesso è giunto il momento di esaminare quella che racchiude in sé il più grande cancro che affligge il Ns. Paese, l’unica vera super casta: la Pubblica Amministrazione. Storicamente essa già aveva in sé i nefasti germi da cui era nata dopo l’unificazione nazionale, ovvero: quella sabauda e quella borbonica. Questo doppio ed indubbio nocivo mix aveva già mostrato tutti i suoi limiti dal 1861 al 1990 allorché la politica buttò le basi per una normativa che avrebbe ceduto l’intero potere ad essa nella vana ed illusoria speranza che questo le avrebbe evitato, in modo definitivo, problemi con i PM. I negativi risultati sono davanti a tutti: i magistrati, da 20 anni, continuano ad occupare spazi che dovrebbero essere della politica e le inchieste nei suoi confronti sono aumentati.
L’apparato burocratico racchiude un mondo a sé laddove il massimo dell’opacità, il non plus ultra della complessità, la perdurante contorsione procedurale e l’imperante barocchismo formale hanno generato un solo risultato finale: una moltiplicazione di dispute che, per lo più, giacciono presso i vari tribunali amministrativi e, in moltissimi altri casi, un’infinità di sentenze ed ordinanze completamente discordanti fra loro tra il primo, il secondo ed il terzo grado. In ogni passaggio da un ufficio all’altro c’è sempre qualcosa che il cittadino non avrebbe completamente compiuto e con il risultato che, moltiplicando all’infinito i passaggi, ci sia un’azione intimidatoria, ricattatoria e, a volte, anche estorsiva.
Quello che da tutto ciò si è generato è un mostro dagli infiniti tentacoli che, oltre a soffocare ogni forma di libertà liberali elementari, è costato e costa centinaia di miliardi di euro. Immaginate qualcuno, italiano o peggio ancora straniero, che decida di investire 1 milione di euro per un’attività economica e si trova decine di uffici di fronte, ognuno con la propria verità certificata, e per niente disposto a scendere dal trespolo della propria convinzione formale dopo un po’ scappa e va all’estero. In ognuno delle migliaia di sportelli ed uffici sparsi nell’intera penisola, fatta qualche rarissima eccezione, si evidenziano: bassi livelli di efficacia ed efficienza, un’abnorme inflazione normativa, un inadeguato profilo professionale degli addetti, una successiva ed eccessiva regolamentazione interna, per non parlare del quasi nullo sistema dei controlli interni e, per finire, una totale ed imponderabile mancanza di attribuzione delle responsabilità. In conclusione un adeguamento alle decisioni già adottate in sede pensionistica ai regimi speciali pensionistici dei magistrati, dei militari, dei telefonici, degli elettrici, dei trasporti e dei dirigenti d’azienda.