Al momento possiamo constatare che Mario Draghi, presidente della BCE, ha evitato di scontrarsi con la Merkel e la Bundesbank attraverso prestiti illimitati alle banche affinché queste possano continuare a comprare titoli dei vari debiti pubblici, in primis dell’Italia e della Spagna.
Draghi ha concesso alla banche private, nella prima asta, qualcosa come 500 miliardi di euro al tasso dell’uno percento e queste li hanno in buona parte utilizzati per comprare titoli di stato che renderanno loro almeno 3 o 4 punti in più. Conclusione la BCE ha aggirato le obiezioni dei tedeschi che non vogliono aiuti agli Stati sulle loro obbligazioni, ma hanno accettato che molti soldi fossero dati a dei privati come le banche.
Domande:
perché alle banche sì e agli stati no?
Perché consentire questi lauti e fin troppo facili guadagni alle banche europee?
E qual è la differenza se li prestano alle banche e non agli stati?
Proposta: visto e considerato che i 500 miliardi sono stati una prima operazione a cui altre ne seguiranno nel 2012 mi chiedo: non sarebbe possibile fare nel modo inverso?
Ossia l’Italia, come qualsiasi altro stato dell’Unione, potrebbe approvvigionarsi alla BCE al ridicolo tasso dell’1% che ci consentirebbe di liberare risorse di qualche decina di miliardi con cui paghiamo gli interessi sul debito, annualmente ne paghiamo circa 80. Non sarebbe finanziamento monetario che è vietato in Europa, bensì sarebbero prestiti garantiti dai due fondi salva stati: l’Efsf e l’Esm.