Ebbene sì c’è un silenzio assordante che rimbomba su tutto il Paese.
E’ il silenzio dei colpevoli! Cioè di quelli che ritengono giuste solo alcune cause ed altre no. A prescindere da quello che realmente succede.
Gli esempi potrebbero essere tanti, forse troppi, e non basterebbe un articolo a descriverli sinteticamente e compiutamente tutti. Per cui prendiamo solo l’ultimo in ordine di tempo. Quello inerente a ciò che, da mesi, sta accadendo in Siria: la strage di migliaia di siriani attraverso l’utilizzo dell’esercito per stroncare nel sangue la rivolta della gente siriana.
Quando, non molto tempo fa, l’uccisione di alcuni attivisti sulla nave turca che stava forzando le acque territoriali israeliane venne ripresa, per giorni, dai telegiornali di tutto il mondo lo sdegno e la reazione furono di livello mondiale. Anche se, dispiace dirlo, non si capiva la legittima protesta con l’incendiare la bandiera israeliana.
Disprezzo per uno Stato?
Forma crudele di una protesta legittima?
Bisogno infantile represso?
Oppure semplice anti ebraismo?
E, allora, qualunque fossero le motivazioni la prima domanda è: dove sono finiti i sedicenti pacifisti nostrani ed internazionali? Quelli, cioè, che calano a migliaia provenienti da ogni dove per le loro giuste cause?
Non pervenuti!
Vorremmo che, per il principio di reciprocità, ci fossero le migliaia di protestatori pronti a sfilare e a denunciare i massacri ed il genocidio che Assad sta compiendo contro il suo popolo.
E desidereremmo che analoga cosa accadesse con quei Paesi, vedi Egitto, in cui lo sport nazionale sembra sia diventato quello di uccidere i cristiani.