L'incolmabile differenza per i giovani
Di Maradona (del 16/05/2012 @ 12:32:58, in Parliamo di...)
Ai nostri giovani e forti ,a cui si dedica questo articolo, li informiamo che la super corporazione o super casta zitta zitta e con la complicità di questo governo Monti si è sistemata le uova nel paniere che, al contrario di quel che dice il vecchio adagio, non sono due ma equivalgono a diversi miliardi di euro.
L’appello ai giovani perché per essi il posto fisso pubblico a vita senza affannarsi non c’è e non ci sarà mai ci sarà, invece, la loro rabbia per queste ingiustizie alle prossime elezioni politiche. La domanda che ci viene spontanea è: perché quello che vale per un giovane con contratto atipico metalmeccanico, poniamo, non debba valere per il dipendente regionale, comunale o statale?
Perché i sindacati, tutti, li proteggono oltre ogni misura scaricando i loro abnormi costi sulle tasse di tutti gli altri cittadini? Perché proteggerli senza nessun controllo della loro produttività? Perché ripercorrere le vecchie logiche, professor Monti, della concertazione che tanti danni ha procurato in questi anni come lei più volte aveva evidenziato con vari articoli, quando non si occupava di governare?
Ma, oltre a ciò, si è arrivati all’inverosimile concordando e concertando che i premi in danaro non vanno più ai singoli che meritano, bensì all’intera struttura di appartenenza mettendo, quindi, sullo stesso piano i pochi che producono ed i molti che non lo fanno. Le eventuali valutazioni, quindi, non saranno individuali ma di gruppo. E, come se non bastasse, le valutazioni di merito se le faranno da soli.
L’errore compiuto è aberrante da parte di questo governo che ha trovato nel Ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, il proprio paladino in quanto ha voluto e ratificato la  disuguaglianza fra i tantissimi dipendenti privati e quelli pubblici. Hanno confermato la responsabilità erariale del dirigente che si azzardasse a licenziare, con validi motivi, un dipendente pubblico. Infatti con tale norma capestro se un qualsiasi giudice del lavoro reintegrasse il licenziato il dirigente sarebbe costretto a rifondere allo Stato l’indennizzo economico che venisse riconosciuto dal giudice.
Questo è quanto, nel silenzio generale, è stato approvato pochi giorni fa dal ministro, alto dipendente pubblico, insieme ai sindacati. E’ stato ratificato il principio che i dipendenti pubblici sono diversi e non uguali a quelli privati, per cui i secondi possono subire qualsiasi cosa mentre loro, i diversi, sono fatti salvi.
Immaginiamo già il coro che si leverà contro, ma noi abbiamo fatto una scelta: da una sola parte dalla parte dei giovani!
 P.S.
penso che gli uomini nuovi siano i giovani che meritano spazio, mentre i Pelè sono quelli che hanno un posto pubblico ipergarantito