Tutti noi ricordiamo l’insediamento di questo Governo con il suo Premier. Uomo asciutto, sobrio che traboccava di equità e austerità, niente lazzi e barzellette, è stato subito chiaro che l’andazzo sarebbe cambiato. Senza più risate ci saremmo dovuti adeguare ai più consoni modi teutonici.
Passati infatti pochi giorni, il primo segnale è arrivato con la riforma sull’età pensionabile e subito siamo diventati i più virtuosi d’Europa andando in pensione ben due anni dopo dei nostri modelli tedeschi.
La lotta all’evasione si è subito concretizzata con i blitz in località rinomate e i negozianti si sono subito adeguati dichiarando incassi tripli rispetto a quelli abituali.
è partita la discussione sulla riforma del lavoro, la reintroduzione della tassa anche sulla prima casa, il solito aumento della benzina accompagnato da quello dell’Iva e pian piano ci siamo ritrovati a pagare le tasse più alte d'Europa. Insomma, un po’ di tutto per evitare di essere accumunati per il nostro tenore di vita ai greci.
A questo punto non solo noi tutti, ma anche molti in Europa avevano creduto che lo “stil novo” avesse prima o poi interessato anche la classe dirigente con la riduzione degli stipendi, a cominciare dai gran commis, il contenimento o riduzione delle pensioni d’oro, l’eliminazione di tutti i contributi a fondo perduto per aziende, stampa di partito e no, agevolazioni, monopoli, esenzioni. Di tutto questo, tranne che per l’IMU dovuta dalla Chiesa per gli immobili destinati ad uso diverso di quello pastorale, non abbiamo visto un gran che. Risultato: mentre per i cittadini “pagatori” le nuove disposizioni sono entrate tutte in vigore (o lo stanno per diventare), sul fronte dell’oligarchia tutto tace. Una grande pantomima, molte esternazioni, un po’ di finte contrapposizioni e tutto rimane immutato. Per dirla alla Moliere, nel malato immaginario “Molta flatulenza e poca consistenza”.
Insomma, se i cittadini italiani sono diventati tedeschi nei loro doveri, l’establishment è rimasto intoccabile nei suoi privilegi da paese sudamericano.
Qualcuno alla nascita di questo governo scetticamente ebbe a premonire che di vere riforme a favore dei cittadini non ne avremmo viste. Infatti, come è ormai consuetudine, all’insediamento i Premier di turno si affrettarono a dichiarare che l’azione del Governo si sarebbe sviluppata in due tempi: il primo con restrizioni e nuove tasse, nel secondo sarebbero arrivati i benefici per i cittadini. Poi con il tempo ci si accorge che viene proiettato solo il primo tempo mentre il secondo resta imbobinato.
Bene, il primo tempo è finito. Chissà se, almeno questa volta, riusciremo a vedere il secondo tempo?