Scherzi delle ricorrenze
Di Faust (del 12/08/2012 @ 17:28:49, in Parliamo di...)
Sta per avvicinarsi l’anniversario della scomparsa del compianto Presidente Cossiga, il prossimo 17 agosto, ed è difficile ricacciare indietro i brandelli della memoria che riportano a stagioni e momenti già vissuti. Mentre infuria la polemica tra i cantonieri della Repubblica che ramazzano tutto il fango dai bordi della strada, per ributtarlo sul vialone delle nostre istituzioni nessuno può sentirsi preservato dall’imbrattamento che, il ventilatore del sospetto, sparge dappertutto nemmeno la Presidenza della Repubblica,
Dopo Einaudi, non a caso richiamato da Napolitano, le vicende presidenziali hanno presentato spesso un’Italia protesa ad infangare se stessa.
Dal caso “Leone” con dietrologie fangose e pruriginose poi smentite dalla stessa magistratura, alle prese di posizione del dimissionario Segni che comportarono compromissione di salute, oltre agli scatti e le reprimende di Pertini, omaggiato ma inascoltato.
Ma l’apogeo si è toccato con due degli ultimi settennati, in cui il debordare della magistratura e l’inadeguatezza dei leader politici hanno costretto i Presidenti Cossiga e Napolitano a “combattimenti”, rigorosamente entro le corde del ring della Costituzione, da categoria “pesi massimi”.
Proprio questo riproporsi di interventi riporta alla mente specialmente gli ultimi due anni della presidenza Cossiga alla luce di una vita.
Sottosegretario alla difesa nel 66, Ministro degli Interni nel76, immortalato sui muri con la K  solo perché faceva il suo dovere di ministro, e perciò poco gradito a quei “galantuomini” che da li a poco diedero l’avvio, con il “78” alla lunga scia di sangue fratricida. Gli antenati – fratelli che sbagliano- con i nuovi giovani eroi , NO-TAV e centri sociali.
A seguito della morte di Morosi dimette per senso di responsabilità oggettiva. Raro politico coerente.
Fu accusato da Presidente della Repubblica di essere sordomuto per i primi 5 anni, ma negli ultimi 2, del settennato, si fece conoscere per le sue rampognate al suo ex partito al quale aveva rispedito la tessera.
Memorabili i suoi interventi per cercare di ricondurre il CSM e la magistratura ad uno stile più consono alla funzione, assai compromessa dai trionfalismi di “mani pulite” : 4.525 carcerazioni preventive, 25.000 avvisi di garanzia e 11 suicidi eccellenti.
Una sorta di iconoclastia dove il giudice non era chiamato ad applicare la legge ma fare giustizia.