Nella divisione di compiti, tra Governo dei tecnici sotto tutela dell’eterogenea maggioranza parlamentare e forze politiche cui sono riservate le iniziative parlamentari, tocca a queste ultime proporre quelle modifiche utili a migliorare i meccanismi istituzionali riguardanti il Parlamento e i rapporti tra Esecutivo e legislativo.
Quasi tutte le forze politiche concordano nell’esigenza di fare una nuova legge elettorale. Alcuni la ritengono indispensabile per recuperare legittimità e dignità agli occhi della società civile.
Tralasciando la tesi tra preferenze e collegi, o tra premio di maggioranza al partito piuttosto che alla coalizione, su cui continua a prevalere l’interesse di partito piuttosto che il buon funzionamento del sistema, sono altri i fattori, apparentemente secondari, ma a nostro modesto avviso molto influenti per la vita democratica del Paese.
I puristi del diritto ritengono che i Regolamenti delle due Camere siano un potere autonomo secondo il principio di “interna corporis” . Vi è invece chi propone lo schema della gerarchia delle fonti in considerazione del fatto che i Regolamenti abbiano riflessi esterni nella loro applicazione. In realtà è concepibile che con legge ordinaria si fissi, pur nel rispetto sancito dalla Costituzione alcuni punti fermi.
La scarsissima considerazione, presso tutti i cittadini, di tutte le istituzioni politiche ci spinge ad avanzare alcuni suggerimenti:
- Con la riscrittura della legge elettorale si limiti il malcostume della proliferazione dei mini-gruppi parlamentari legando la dichiarazione di “gruppo” a simboli usati in campagna elettorale;
- Fissare come unica alternativa l’iscrizione al Gruppo Misto;
- Per non andare in contrasto con l’espressione presente in Costituzione “senza vicolo di mandato” si potrebbe almeno avviare la prassi di un “decalogo dei partiti” da far sottoscrivere all’eligendo;
- Da ultimo rafforzare il potere di incidenza del Governo sui lavori parlamentari con corsie preferenziali e tempi contingentati , naturalmente regolamentati nei dettagli dai regolamenti delle Camere.
Data l’eccezionalità della fase socio-economica sarebbe segno di senso di responsabilità se le forze politiche più rilevanti, impegnate nella prossima campagna elettorale, sottoscrivessero impegni di questo genere e tentare, “in zona cesarini” un recupero di credibilità.