Reset
Di Admin (del 31/05/2013 @ 19:51:00, in Parliamo di...)
Quando gli apparecchi elettronici non rispondono più ai nostri comandi, a causa di dati che entrano in contrasto tra loro, possiamo pigiare quel bottoncino di cui sono dotati, resettare il tutto e ripartire da zero.
Le ultime consultazioni politiche ci avevano consegnato un Paese bloccato, incapace di dare risultati e bisognoso di ripartire.
Con le elezioni amministrative si è registrata la più bassa affluenza di elettori, un segnale ancora peggiore se si tiene conto della specificità della consultazione dove il rapporto tra candidato ed elettore spesso è personale. I partiti hanno dato le spiegazioni più disparate, qualcuno si è spinto a sostenere che la causa era la contestuale finale di Coppa Italia con la consultazione, nessuno si è interrogato sulla qualità dell’offerta.
In un epoca in cui i valori sono argomenti da museo e le poche idee sono sempre opache e confuse, l’elettore ha smarrito il senso della sua partecipazione. Conscio della sua marginalità ha ritenuto più utile impiegare il suo tempo in modo diverso. Bastava scorrere le liste e ci si accorgeva che se alcuni nomi erano cambiati i cognomi restavano gli stessi. Era questo il rinnovamento che si aspettava?
Diceva Flaiano che sulla nostra bandiera sotto lo stellone della Repubblica, dovrebbe essere riportato a grandi lettere “Tengo famiglia”. Con Parentopoli abbiamo rovinato partiti, ospedali, università, giornali ed ogni struttura che permettesse la discendenza dinastica al grido: “Ogni scarafone è bello a mamma sua e pure a papà.
La costrizione da cui è nato il nuovo governo, a seguito del risultato elettorale, avrebbe il compito di attuare quella richiesta, chiara a tutti e per la quale si è dovuto aspettare oltre un mese prima di iniziare, e che consiste nell’azzerare tutti i privilegi, i nepotismi, le prebende, i vantaggi e le scappatoie previsti per legge. Dar vita, finalmente, a quello Stato liberale, dove tutti possono arrivare a qualsiasi posizione con le proprie forze e riservare gli aiuti solo per chi la vita glieli rende veramente indispensabili e dal momento che questi sono costi che deve sopportare la collettività devono essere resi pubblici.
Sembrerebbe che, dai primi provvedimenti, il Governo voglia dare risposte alla domanda di rinnovamento urlata dal Paese. Se il taglio del finanziamento sia in questa direzione non sapremmo dire, secondo alcuni anzi le misure sostitutive aumenteranno il contributo, certo stride il mantenimento del finanziamento ai giornali dei partiti. Questa potrebbe essere l’occasione, partendo dal finanziamento pubblico, per eliminare il fiume di denaro sperperato in mille sovvenzioni inutili e improduttive. Le entrate sono note, senza crescita e nuovo gettito non si può pensare né di abbassare le tasse né di dare risposte alle necessità del Paese.
Serve un atto di coraggio: resettiamo tutto! E poi ricominciamo.