E’ strana la vita qui da noi.
Accade che il figlio di un imprenditore che l’aveva acquistata a suo tempo si trovi, oggi, nella condizione di difenderne l’italianità.
Cosa sia, poi, questa italianità non è dato sapere visto che ci hanno comprato di tutto ma restiamo ai fatti.
Prima considerazione: se il problema è l’italianità perché dalla Confindustria non si muove nessuno a sbarrare il passo dello straniero invasore?
Seconda considerazione: ma come si fa da Wall Street (la piazza finanziaria più importante del pianeta) a chiedere di investire in Italia e sentire partire raffiche di no allo straniero veramente bipartisan?
Terza considerazione: ma chi può credere che la rete debba essere difesa perché altrimenti metteremmo in gioco la sicurezza nazionale per la riservatezza dei dati? E il caso Datagate ed Edward Snowden, riparato in Russia, che hanno dimostrato che gli USA spiano tutti amici e nemici con le tecnologie della N.S.A.?
Quarta considerazione: la società in questione è gravata da una montagna di debiti pari ad alcune decine di miliardi frutto dei grandi capitalisti italiani che se la sono passata di mano in mano incassando utili ed aumentando il debito.