C’è qualcosa di strano, anzi di antico…………………..nel modo di amministrare le istituzioni che si conquistano con il voto della gente. In particolare ci lascia storditi il modus operandi del sindaco di Roma Ignazio Marino che, fra le tante cose:
1) ha ereditato un buco si 867 milioni di euro da coprire in poche settimane;
2) di suo, pare, non abbia prodotto nessuna delibera, per cui il Consiglio non ha lavoro;
3) ha assunto e fatta assumere molta gente dall’esterno.
Qualcuno potrebbe osservare che c’è una sostanziale continuità coi predecessori ed è vero, ma quello che ci fa inorridire è il fatto che di fronte a tanto spreco di denaro pubblico nessuno paghi e tutti noi, con le tasse, ce ne dovremo far carico. Infatti nella legge di stabilità di Letta è data la possibilità a Roma, sulle spalle e nelle tasche dei suoi cittadini, di aumentare l’addizionale IRPEF dallo 0,9 al 1,2 % che, tradotto in soldoni, fanno 140 milioni di euro circa.
Per non scontentare nessuno Marino, con l’appoggio dell’ANCI, voleva mandare in pensione anticipata quasi 5.000 dipendenti comunali. Allora sono in troppi? E tutte le richieste che i vari sindacati fanno per la cronica (secondo loro) carenza di organici?
Fra le improrogabili assunzioni ce n’è stata qualcuna a dir poco singolare come quella della figlia dell’ex direttore generale della RAI Benedetta Cappon all’assessorato della cultura, che si è distinta per essere stata (lo è ancora?) la portavoce di quelli che occupano il Teatro Valle? Nella motivazione si legge: “………in considerazione dell’enorme mole di lavoro dell’assessorato alla Cultura si rende necessario avvalersi della collaborazione che, per esperienza, capacità personali e professionali coadiuveranno l’assessore a svolgere il proprio mandato.” Abbiamo provato a cercare il Cv sul sito del Comune, ma non lo abbiamo trovato. Speriamo che sia pubblicato al più presto.