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4 novembre Festa dell'Unità senza artefici: gli Italiani.
Di BlackCat (del 04/11/2011 @ 18:12:42, in Parliamo di...)
Celebre la frase che ebbe pronunciare Cavour dopo l’unità d’Italia: “l’Italia è fatta ora bisogna fare gli italiani”.
Purtroppo a 150 anni dell’unità dobbiamo amaramente constatare come tale affermazione sia di forte attualità.
Se da un lato abbiamo “l’ideologo” della politica del dito medio, che non passa giorno senza ricordarci, pur essendo un Ministro di questo Paese, di ambire alla secessione, dall’altro i noti “politici” che pur di dimostrare, alla pancia del loro elettorato, di essere antigovernativi dimenticano di essere prima di tutto: italiani.
Allora ci tocca assistere sulle TV, statali e commerciali, alle risse che si perpetuano dai tempi di Dante tra guelfi e ghibellini, filo papalini e filo imperiali come se dal medioevo ad oggi non avessimo imparato niente e “l’Italia sia una mera espressione geografica” come ebbe a sostenere, in periodo risorgimentale, l'austriaco principe di Metternich.
Il vecchio vizio italiano a cui nei giorni scorsi l’ex Governatore Draghi ha fatto riferimento è stato, e rimane, quello di attendere che un esercito d’oltralpe risolva i nostri problemi. Mentre dovremmo essere noi italiani (tutti) ad assumerci il compito di riavviare la crescita e lo sviluppo.
L’incapacità propositiva e la totale mancanza d’idee porta a trovare assist anche fuori del suolo natio, incuranti che ciò, ancor prima di far male al Paese, squalificano i soggetti che se ne avvalgono e ne rivelano, una personalità debole e con uno spessore politico inesistente.
Questo naturalmente torna utile agli altri, ma guai al Paese che se li ritrova come governanti.  Se poi aggiungiamo la libera stampa, come un noto quotidiano che qualche giorno titolava:“Un sorriso ci seppellirà!” il quadro è perfetto.
Eppure non dovrebbe essere così difficile capire che se oggi ci troviamo in una crisi economica senza precedenti la causa è si della Grecia con i privilegi che assicurava ai suoi cittadini, molto al di sopra delle loro possibilità, ma quello che non va dimenticato è che se due anni fa, superando gli egoismi della Germania si fosse intervenuto adeguatamente, oggi il problema non si sarebbe posto, i costi sarebbero stati più contenuti per tutti e gli speculatori avrebbero capito che non era aria.
E ancora, se il Presidente francese ha del livore verso il ns. Premier per la resistenza di Bini Smaghi a non dimettersi da un incarico su cui nessuno può, né giuridicamente né politicamente, fare pressioni dovrebbe far memoria di quando due francesi sedevano alla Bce, subito dopo la designazione di Trichet a Presidente di quell’organismo. Ebbene in quell’occasione nessuno strepitò, perciò orgoglio italico vorrebbe che anche in questo caso non si esercitassero pressioni.
Ultima considerazione riguarda un Paese extraeuropeo: il Giappone. Pur avendo un debito pubblico superiore al nostro, governi che durano una stagione balneare, scandali politici non conoscono cosa sia la speculazione sui loro titoli di debito pubblico. Perché? Semplice quel popolo ha una caratteristica che a noi manca e che è sinonimo della loro affidabilità: la Coesione!
In tale contesto ci si chiede, che senso ha mantenere una festa, come quella di oggi e definita di Unità Nazionale?
        

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Di  Mario  (inviato il 04/11/2011 @ 23:15:18)

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