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Benvenuti al Sud (se ci arrivate...)
Di Admin (del 08/09/2013 @ 13:03:15, in Parliamo di...)

 

di zia Manù
Sembra incredibile, eppure rendiamo gloria al vero: l'autostrada Salerno-Reggio Calabria ultimamente è migliorata. Quei chilometri di tortuoso calvario fra Lagonegro e Lauria sono stati sostituiti da tratti rettilinei di viadotto e galleria nuovi di zecca, comodi e luminosi: l'effetto per i veterani della tratta è strano, come quando ci si rende conto che la zia vecchissima, a torto ritenuta immortale, è sparita all'improvviso dalle riunioni di famiglia solenni. C'è ancora parecchio da fare, ma adesso per compiere la traversata ci si impiegano SOLO quattro ore, compresa la pausa d'obbligo all'Autogrill, il pieno di benzina e i rallentamenti dovuti ai cantieri ancora aperti.
Ben diversa è invece la situazione delle ferrovia, l'altra spiaggia aperta a chi può viaggiare solo in economy. "Cristo si è fermato a Eboli", scriveva Carlo Levi, Trenitalia non ha dimostrato pari costanza: le frecce rosse, fiore all'occhiello della rete ferroviaria nazionale, sonnecchiano fra una corsa e l'altra quietamente allineati nella stazione di Napoli Centrale, e più in là di Salerno non vanno. Oltre vanno solo (chiamateli Intercity o Eurostar, la realtà non cambia) i convogli vecchia generazione: eredi del Far West dalle scalette di ingresso agli strapuntini del corridoio (in vendita a chissà quale titolo, visto che non dovrebbe esistere più il posto in piedi...), sono accomunati da certe sciagurate caratteristiche tipiche delle tratte dirette alla punta o al tallone dello stivale.
Intanto i servizi igienici che funzionano al 50%: canonico il cambio di carrozza (particolarmente avventuroso di notte) per arrivare al bagno dove, puntualmente, manca l'acqua. Poi c'è l'anarchia dell'aria condizionata: dal gelo all'afa senza tappe intermedie, e spesso senza neanche la possibilità di aprire il finestrino. Internet ha poi regalato una novità agli assidui frequentatori della seconda classe: la vendita on line del medesimo posto a più di un viaggiatore. Il prodigio si verifica puntualmente da Napoli in poi: fra Salerno e Sapri sbucano due titolari del sedile numero 52, e magari anche del 54 o del 56, tutti muniti di regolare ricevuta stampata dal computer di casa o dell'ufficio. Davanti al miracolo il controllore non ha parole, trattasi di fenomeno paranormale: non resta che viaggiare, sudati, accalcati e appiccicosi, in otto invece che in sei, almeno fino a Diamante o a Lamezia Terme. In genere fra i passeggeri prevale la solidarietà, nel nome dei soldi comunque spesi e nella consapevolezza che, a quelle latitudini, si perdono pure i diritti civili.
Qualcuno impreca contro Trenitalia: si dice (sarà vero?) che sia una fra le pochissime aziende italiane in attivo, e alla prova dei fatti si capisce facilmente il perché. Qualcuno invece attribuisce il misfatto alla pirateria informatica, agli hacker e alle loro diaboliche capacità di taroccare i siti lucrando sulla pelle degli sprovveduti utenti. Qualcun altro cita fantomatici piani di sabotaggio del Meridione, proprio come è accaduto per Wind jet, incolpevole della truffa che ha danneggiato migliaia di persone con la prevendita di interi carnet di biglietti alla vigilia del crack della compagnia; meglio non dargli spago e lasciarlo farneticare, scivolando via alla ricerca del gabinetto fantasma prima che ci racconti che il treno ha perso mezz'ora fermo a Battipaglia per colpa degli alieni provenienti da Plutone.
        

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# 1
È che dire invece della stazione di Genova dove , per arrivare ai treni bisogna fare una scala ,dove non esistono ascensori per le persone diversamente dotate,che solo grazie ad un vecchio portacarichii un non vedente con il suo cane hanno potuto prendere il treno... Per cui non è, solo questione del sud dove ci sono interessi privati gli interessi della gente vengono meno
Di  Ciclamini  (inviato il 08/09/2013 @ 19:00:03)

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