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Non naviga male chi procede a uguale distanza da due mali diversi.  (Erasmo)

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Cittadino Pagatore
Di BlackCat (del 29/12/2012 @ 18:15:01, in Parliamo di...)
L’avanzare dell’inverno riporta d’attualità il dissesto idrogeologico in cui versa l’Italia con i relativi problemi che ormai con puntualità si ripetono.
Il Ministro Clini, durante il suo mandato,ha più volte rimarcato come oltre 29.500 kmq del territorio è a rischio e se non si fanno interventi urgenti il conto da pagare rischia di essere  piuttosto salato. Vi sono presso i comuni e dal 2008 presso le Regioni fondi non spesi destinati proprio a questo tipo di interventi, è naturale chiedersi perché non sono stati spesi.
Come abbiamo sperimentato da anni, quando succedono i disastri i costi ricadono sui cittadini. Nessun amministratore è stato chiamato a rendere conto dell’omissione negli interventi preventivi o chi ha autorizzato piani regolatori o rilasciato licenze edilizie in zone ad alto rischio.
Quello dell’irresponsabilità è una storia che riguarda tutti i settori della Pubblica Amministrazione i cui appartenenti non sono quasi mai chiamati a rispondere dei loro errori grazie ad un cameratismo intersettoriale, anzi con il loro atteggiamento spocchioso e vessatorio nei confronti del cittadino si spacciano  paladini della cosa pubblica
Questo atteggiamento di difesa corporativa, retaggio di vecchi regimi, rende il nostro un Paese incivile perché non mette sullo stesso piano la tutela del privato cittadino con quello della pubblica amministrazione.
Da tempo si sostiene che l’evasione fiscale è il male di questo Paese, sulla qual cosa non si può che convenire, anche se sarebbe interessante interrogarsi serenamente sulle vere cause che la inducono,
Se la lotta all’evasione è uno dei punti presenti in tutti i programmi dei vari partiti, non si capisce perché altrettanta rilevanza non abbia il bubbone dei privilegi che ormai ha raggiunto dimensioni insostenibili per le dissestate casse del bilancio pubblico. Forse perché sempre una più diffusa casta ne gode riducendo il comune cittadino a “servo della gleba”.
Ma è mai possibile che tra i tanti professori emeriti nessuno riesca a leggere l’odioso risentimento che alberga nel comune cittadino, costretto a tirare la cinghia davanti al perdurare di anacronistici privilegi?
Se poi scomodiamo Benigni, a cui con uno spettacolo televisivo, è stato affidato il compito di divulgare la nostra Costituzione che sarebbe la più bella del mondo perché contiene un lungo elenco di “si” (anche il diritto ai privilegi?) al contrario della religione che invece contiene un lungo elenco di “no” (non uccidere, non rubare, non dire falsa testimonianza, non desiderare la roba d’altri….).
Allora preferiamo i dieci comandamenti!
        

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