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Giovedì 7 novembre si è tenuto il convegno sull’Italia nel contesto internazionale dalla seconda guerra mondiale. Nel ringraziare i numerosi partecipanti il Presidente Alfio Pulvirenti ha tratteggiato, brevemente, il nesso logico-culturale col precedente convegno sulle banche italiane. Ha dato la parola, poi, al segretario Raffaele Romano per la relazione. Il percorso della relazione ha spaziato su di un arco temporale molto vasto nel quale, attraverso rapidi flash back, sono stati toccati punti e riferimenti storici di rilievo. A partire dalla citazione su “Il Principe” di Machiavelli dal De Principatibus Cap. V che è stata la chiave di volta di tutta la relazione e di cui è stata più volte sottolineata l’assenza nella conduzione della politica estera italiana. Romano è partito dal ricordare la moneta messa in circolazione (le Am Lire) dagli Alleati all’atto dello sbarco in Sicilia e tenuto in vita con una doppia circolazione fino ai primi anni ’50, il debito pubblico che ne venne fuori e che dovette accollarsi, per intero, la nuova Repubblica italiana ed il sequestro dell’oro delle riserve auree.
I collegamenti diretti fra la mafia italo-americana ed il B3 del Naval Intelligence Service venuti ufficialmente fuori, in parte, solo nel 1975 in quanto gli atti della Commissione del Governatore Dewey furono secretati sia la relazione finale di 101 pagine e sia i copiosi allegati, ben 2.883. Nel prosieguo Romano ha ricordato l’anomalia della Francia che, pur essendo stata la prima nazione a collaborare coi nazisti fu, per doppiezza, capace di essere inserita fra i vincitori del 2° conflitto mondiale, sotto l’attenta regia di W. Churchill.
La spiegazione storico strategica della nascita dell’N.S.A. (National Security Agency) nel 1947 ed i successivi sviluppi erano noti da decenni e Romano si è meravigliato che, solo oggi, media e statisti si meravigliano. Un approfondimento sul ruolo avuto nel dopoguerra col Mossad alyah bet e la collaborazione coi nostri servizi dell’epoca in chiave anti britannica hanno fatto da corollario alle strategie geopolitiche di tanti Paesi. Il ruolo avuto, poi, dall’agente Ulisse, (al secolo l’ammiraglio Fulvio Martini capo del SISMI dal 5 maggio 1984 al 26 febbraio 1991) ed ultimo in grado di realizzare operazioni di intelligence per salvaguardare ed aumentare i nostri interessi nazionali, come nel caso della Tunisia.
Gli importanti sviluppi che sono avvenuti, come quelli comunicati dalla Agenzia Internazionale per l’Energia (I.E.A.) attraverso l’annuale World Energy Outlook per cui, entro il 2020, gli Stati Uniti diventeranno il primo produttore al mondo di petrolio, davanti ad Arabia Saudita e Russia con le tecniche del fracking e delle perforazioni orizzontali. Tali novità stanno determinando una geopolitica totalmente diversa da come la conosciamo oggi in cui gli americani non hanno più bisogno dei Paesi arabi per la loro politica energetica. Basti guardare a come hanno abbondonato a se stessi antichi alleati come l’Egitto ed ora la stessa Arabia.
E mentre avviene tutto ciò in questi anni l’Italia intera, non solo la politica, guarda al proprio ombelico autodistruggendosi, passando da un vociare sempre più forte alle urla in cui i tifosi dell’una e dell’altra parte si accapigliano e si azzuffano senza alcun costrutto. Romano conclude, quindi, il suo intervento rammaricandosi del prevalere di una visione così provinciale e miope da parte di media, imprese, banche e politica che dovrebbero occuparsi, in primis, di capire quali sono gli interessi nazionali cercando, ogni tanto, di imporli altrimenti si è finiti.
Nell’intervento conclusivo del dr. Alessio D’Amato oltre a fare i complimenti per la relazione di Romano si è detto convinto che il Paese intero si deve dare una visione d’insieme in cui collocare quegli interessi nazionali prima ricordati. Senza questo cambio di spalla al fucile è impensabile che si possa avere un futuro.
Nei saluti finali il presidente Pulvirenti ha dato appuntamento a tutti al prossimo convegno che si terrà entro la fine di gennaio 2014 sul tema dell’economia.
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