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Grazie!

Di Lupoalfeo (del 04/03/2013 @ 19:45:10, in Parliamo di...)

Le urne ci hanno consegnato un risultato che scontenta i partiti. Dopo una vita passata a proclamare di voler cambiare tutto per poi non cambiare niente, oggi scoprono che sono stati gli elettori ad aver cambiato interlocutori. Il giochetto in passato aveva sempre funzionato, qualche promessa e si andava avanti. Questa volta il giochetto non ha funzionato, ed oggi appaiono squallidi con le loro litanie: “non abbiamo capito”, “non abbiamo saputo ascoltare”, “abbiamo sottovalutato”.

Si era capito da un pezzo, era sotto gli occhi di tutti, alcuni ne avevano anche scritto, basta pensare a Stella e Rizzo e più modestamente anche noi. Tronfi e autoreferenziali, il loro ego li riempiva al punto di non lasciare spazio alle istanze degli altri.

Coriacei nel perseguire la sconfitta, i responsabili dei partiti hanno continuato a seguire vecchi schemi e idee desuete preoccupati dell’uovo oggi piuttosto che della gallina domani.

Il risultato elettorale, dunque, lo si deve accogliere con un grazie!

E’ un grazie che parte da lontano. Con Fini che uscendo dalla PDL ha creato i presupposti per un cambio di governo.

Grazie a Monti che, imponendo agli italiani tagli drastici e immediati, mentre ha rimandato quelli delle Caste, con la sua azione ha salvato l’Italia ma ha ammazzato l’economia del Paese, reso povero il ceto medio che nelle urne gli ha fatto sapere come valutava le sue misure.

Grazie a Grillo che con il suo movimento ha inglobato la contestazione montante evitando così una pericolosa esplosione nelle piazze.

Grazie al risultato del M5S che obbligherà tutti i partii a dover trovare un nuovo modo di rapportarsi con gli ex sudditi da oggi cittadini.

Grazie a Bersani che non accogliendo i PM, ci ha liberato dal pericolo di un partito dei giudici.

Grazie a Monti che, con la sua formazione, ha permesso di svecchiare gli usi della classe politica mandando a casa chi non rispetta l’impegno preso con gli elettori.

Grazie a Berlusconi che con il suo impegno ha vanificato la vittoria della sinistra facendogli perdere la sicumera dell’autosufficienza. Ci avrebbero ammanniti di ricette, formulate dai loro intellettuali d’area, frutto d’ ipotesi di scuola, piuttosto che di risposte ai problemi dei cittadini.

Hanno ancora tempo per evitare l’autodistruzione, servono atti di rottura rispetto ai conciliaboli del passato.

Trovare in fretta un nuovo giovane "Cincinnato" che in sintonia con i tempi sappia nobilitare la politica e fare sintesi alle domande che i cittadini inascoltati da tempo pongono, partendo dai risultati di due referendum disattesi: finanziamento pubblico, e responsabilità civile dei giudici.