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La guerra non dichiarata
Di Lupoalfeo (del 13/02/2011 @ 19:01:05, in Parliamo di...)
Siamo tutti nel bel mezzo di una guerra, anche se non dichiarata o meglio “rappresentata” ufficialmente come tale. I suoi effetti sono parzialmente già in atto, parzialmente (purtroppo) ancora in arrivo: intolleranza (religiosa e non), perdita delle proprietà, abusi, stupro della personalità, guerra psicologica.
 
La crisi economica mondiale, i cui riverberi non si sono ancora manifestati del tutto, obbligherà quest’anno le banche a riportare nei loro bilanci le perdite che hanno subito, in termini di mancato incasso delle rate dei mutui o di posizioni incagliate negli affidamenti . Fino ad oggi, da una parte la cartolarizzazione dei crediti appoggiati a società esterne, dall’altra la legge che sospendeva le scadenze hanno permesso che il fenomeno restasse sottotraccia. Adesso è arrivato il momento di mettere mano al problema e di fare pulizia nei bilanci: cosa ne sarà della fiducia dei risparmiatori?
La perdita del posto di lavoro a causa della chiusura di diverse aziende o il fatto di dover “tirare a campare” con la sola cassa integrazione straordinaria non consentirà a molti lavoratori di far fronte agli impegni presi: la situazione quindi è destinata ad aggravarsi, come dire che al peggio non c’è mai limite.
 
Sempre più spesso si registrano suicidi per la perdita del posto di lavoro; ma anche la scelta o l’accettazione forzata di un lavoro che comporti umiliazione, disgusto o pericolo è, se vogliamo, una sorta di suicidio interiore. E se a Torino una recente indagine registra una crescita esponenziale di negozi con la scritta “Compro Oro” le altre città non fanno eccezioni: pur di mangiare o pagare una cambiale, una rata, ti vendi qualsiasi oggetto che abbia valore, anche se alla fine rischi comunque di non riuscire a mantenere il bene per cui hai lavorato, magari per tutta una vita, che sarà svenduto all’asta perché l’offerta è destinata a crescere. L’immagine della fila al Monte di Pietà sembrava appartenere ad altri tempi, ed invece purtroppo torna attuale: in compenso si moltiplicano e prosperano le sale da gioco, estremo inganno per allocchi e disperati oltre che ulteriore fonte di impoverimento e di usura.
 
Alla crisi arrivata dall’esterno si aggiunge irresponsabilmente quella che in questi giorni si sta consumando all’interno, e che riguarda le nostre istituzioni: ricatti, abuso del ruolo che si ricopre, delegittimazione reciproca, schieramento di partigiani acculturati spacciati per intellettuali impegnati, dossier che diventano scoop, violenze private come per la giornalista che ha dovuto subire una perquisizione corporale di cui ci sfugge l’utilità, a parte l’umiliazione simile a quella subita nei campi di concentramento; tutto questo in nome non della collettività, ma del tornaconto del partito o ancora più spesso del solo vantaggio personale, emulando il magistrato più famoso d’Italia.
Il rischio di lasciare un mucchio di macerie a chi viene dopo di noi è concreto: si dovranno ricostruire rapporti, ruoli, istituzioni, principi, valori autentici, presenti negli animi e realizzati nelle azioni, non soltanto ostentati dai toni altisonanti di una propaganda anche troppo scontata: tutte cose che un tempo avevamo, ma che l’insipienza, l’incapacità e la bramosia di alcuni stanno collaborando a distruggere.
 
Il treno Paese è lanciato in una folle corsa, che coinvolge tutti i passeggeri, qualunque sia la loro responsabilità, il loro ruolo, la loro età ed il loro stato sociale: se qualcuno non tira il freno d’emergenza il deragliamento è assicurato, se poi invece, si dovesse scoprire che tutto ciò è il frutto di un’operazione di intelligence pianificata tra soggetti che dovrebbero svolgere funzioni di garanzia, allora avremmo perso anche la speranza.
        

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# 1
certi fenomeni cosi' bene descritti nell'articolo, sembrano la cronaca di fatti vissuti e condivisi con altre persone.Quando qualcuno mi racconta qualcosa del genere che e' successo loro, io per natura do speranza e dico che piu' giu' di cosi ' non si puo' andare e pertanto sicuramente ci sara' una rinascita e tempi migliori (ma il mio cuore trema e spera tanto di non dire stupidaggini )
Di  pb  (inviato il 14/02/2011 @ 14:18:08)
# 2
Condivido pienamente l'analisi dell'articolo che traccia perfettamente un quadro reale del futuro della nostra societa' dove senza dubbio si e' perso qualsiasi senso di civilta', di valori, di senso di appartenenza allo stato, di regole certe ma e' tutto un gioco al massacro dove il piu' forte prevarica sul piu' debole . La speranza è la nostra unica ancora di salvezza !!
Di  Paolo  (inviato il 14/02/2011 @ 20:40:06)
# 3
Parlare e scrivere in modo critico è diventato sin troppo facile, vista la situazione. Nei comportamenti abbiamo bisogno di esempi concreti, non di comizi o prediche. Non vorrei che chi scrive in modo così tagliente oggi ci indichi pessimi esempi da seguire domani.
Di  Lettore  (inviato il 15/02/2011 @ 11:51:52)
# 4
Caro lettore non credo che sia uno scritto tagliente, ma una modesta analisi di come io vedo le cose. Non voglio assolutamente indicare strade ma magari "guardare la luna e non il dito che la indica" Resta il fatto che il blog è aperto a tutti quindi anche a te se voui farci conoscere le tue valutazioni. Ti aspettiamo!
Di  Lupoalfeo  (inviato il 16/02/2011 @ 11:55:23)
# 5
Vedo che c'è discussione. Bene, sopratutto in questo momento dove le discussioni intelligenti sono sostituite dalle urla. Un punto a favore di questo sito.
Di  G  (inviato il 16/02/2011 @ 13:12:12)

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