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Magnifica Manualità
Di zia Manu (del 21/01/2011 @ 19:47:39, in Parliamo di...)

Fra gli aspetti più paradossali del nostro mondo  c’è il piacere di dedicarsi, nel mondo virtuale dei giochi sul PC, ad attività manuali che ormai, di fatto, non trovano quasi più spazio nella vita reale: rassettare la casa, preparare la marmellata, seminare il praticello…. Nessuna persona mediamente benestante si dedica più direttamente a queste attività: persino casalinghe e pensionati delegano i compiti concreti al proprio staff (colf fissa o ad ore, baby sitter o insegnante privato, giardiniere, estetista…) di dipendenti più o meno saltuari, ricorrendo al catering per pranzi e cene importanti. Non c’è da stupirsi se da questo tipo di organizzazione venga incentivato a dismisura il lavoro nero, praticamente incontrollabile; e del resto quelli che una volta erano compiti suddivisi fra i vari membri del nucleo familiare finirebbero oggi col gravare ingiustamente sulle spalle di una sola persona, l’ipotetica mamma di famiglia, oberata di lavoro e privata del suo spazio vitale.

Anche il mondo della scuola ha respinto fuori dai suoi confini tante forme di manualità creativa: addio ai ricami ed all’uncinetto delle ore di “applicazioni tecniche”, niente o pochissimo lavoro di modellismo o bricolage, disegno libero limitato al minimo dalle ore di insegnamento di storia dell’arte….. anzi, già negli anni del ciclo elementare alcuni maestri insegnano, se la dotazione della scuola lo permette, a disegnare e a colorare con il PC. Sono sparite ugualmente le ricerche vecchio-stile, che imponevano lettura e confronto di testi diversi, scelta di immagini da ritagliare ed assemblaggio del lavoro in base al proprio gusto personale…. Chi ha più buona volontà si limita a leggere la ricerca stampata in pochi attimi da Internet, gli altri neanche quello.

La manualità è in realtà una risorsa meravigliosa che garantisce indipendenza, autonomia, risparmio; insegna ad organizzare le proprie capacità, implica destrezza e concentrazione. Tolti quei pochi mariti (peraltro invidiatissimi) accaniti professionisti del “fai da te” casareccio, è difficile per un adulto riscoprirsi “artefice”, secondo l’accezione latina del termine, magari alle soglie della pensione e con gli occhiali sul naso. La manualità va imparata presto, va inculcata nei bambini, e questo dipende molto anche da noi. Spesso, stufi di vederli ipnotizzati davanti ad un video, regaliamo ai nostri figli costosissimi kit per fare il mosaico, i fermagli, il veliero, il puzzle tridimensionale o i gioielli stile pompeiano…. Delusione atroce: la scatola viene aperta, frettolosamente ispezionata e buttata lì, da una parte, se siamo fortunati dopo una mezz’ora…altrimenti molto prima. Non perché i nostri figli siano apatici, ebeti o ingrati: semplicemente perché ciò che rende appetibile ogni gioco pratico è il giocarci insieme a qualcuno. Ma spesso il compagno invitato allo scopo estrae della tasca la play-station, e purtroppo la faccenda prende una piega diversa dal previsto….

Toccherebbe a quel punto ai genitori dedicare tempo e cura al “fare insieme” il palazzo di Lego, i modelli per gli abiti da collezione o le tortine da non lasciar carbonizzare nel miniforno. E pazienza se la casa si sporca, è un tributo da pagare; un sacrificio indispensabile almeno nelle prime 48 ore dopo il transito di babbo Natale. Altrimenti (non basta il denaro per risolvere i problemi ed appagare le persone) avremo buttato soldi per aggiungere oggetti inutili. Ve l’immaginate, infatti, un bambino che dipinga zitto zitto vagoni o macchinine, come faceva suo nonno, guardando con la coda dell’occhio (e soprattutto sentendone il rumore “a palla”) il papà che gioca al Gran Premio virtuale con il videogame? Via, non siamo ridicoli!

 

        

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# 1
I ragazzini di oggi a cinque anni sanno già andare in internet e lanciare un programma, ma se si perdono per strada non conoscono l'indirizzo di casa.
Stiamo forse costruendo una società virtuale?
Di  contributo  (inviato il 24/01/2011 @ 17:38:21)

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