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Nessun partito
Di Admin (del 03/02/2011 @ 15:40:20, in Parliamo di...)
di Paolo PATRIGNANI
Molto spesso ci chiediamo se oggi esiste un partito che rappresenti e tuteli i giovani, studenti e lavoratori, i precari, i cassaintegrati, le categorie più deboli e svantaggiate, i malati cronici e tutto ciò che è più svantaggiato nella nostra società.
In televisione, sui giornali non si fa altro che parlare continuamente di un eventuale allargamento della maggioranza, della ricerca di nuovi numeri per governare, di lacerazioni interne nei vari partiti, della ricerca di nuovi leader che possano essere più credibili di quelli esistenti, di attacchi ed insulti verbali tra vari parlamentari, di conflitti d’interesse e conflitti giudiziari, ma una risposta ai problemi reali del paese non c’e’.
A nulla servono i richiami del Capo dello Stato ad abbassare i toni.
Se la maggioranza è impegnata a difesa della privacy (non più invocabile ai livelli apicali in una società globalizzata), l’opposizione balbetta, ancora una volta si affida alla via giudiziaria per riuscire a portare a casa quello che non gli è riuscito in Parlamento lo scorso 14 dicembre, senza capire che la delega alla supplenza mortifica la democrazia nella sua essenza di rappresentanti dei cittadini che li hanno eletti.
Molte persone sono in preda alla disperazione perché pensano che la loro unica salvezza e’ quella di andarsene da questo paese, che non offre alcuna garanzia di un futuro migliore, di certezze di lavoro, di una società più civile.
In questa marea di chiacchiere, di salotto, non si riscontra alcuna volontà di investire per la ricerca tecnologica, che sicuramente permetterebbe di aprire dei nuovi spazi per lavorare, per garantire anche alle aziende di non aprire altre crisi occupazionali, con conseguenti conflitti sociali, e anche per migliorare la qualità della vita e di essere più competitivi sul mercato internazionale e mondiale.
E’ vero’ che il problema grosso è la produttività, e senza produttività non c’e’ crescita e quindi ricchezza da ridistribuire, ma senza innovazione non c’è nessuna produttività.
Precariato = nessuna libertà di scelta del proprio futuro.
E allora vorremmo capire quale libertà possa esserci in questo paese se molta gente non ha possibilità di comprarsi una casa, un automobile, di farsi una semplice vacanza, di procreare, di investire nel futuro dei figli, di fare impresa etc……
Qual è la libertà che viene predicata dai nostri partiti ? Forse la libertà di continuare ad occupare lo stato con enormi costi per le nostre finanze?
La libertà di voler agire senza confronto, di decidere senza ascoltare, di pensare che quello che si fa è giusto e tutto il resto è sbagliato.
La libertà di continuare a strapagare manager aziendali con stipendi sproporzionati rispetto a quelli dei normali lavoratori, senza considerare che questi costi così esorbitanti, nel tempo, provocano licenziamenti da parte delle aziende e quindi disoccupazione per molti lavoratori.
Sono spesso questi manager a sbagliare strategie aziendali, e tutto ciò dovrebbe farci riflettere che l’unica tutela dell’azienda sta nel coinvolgimento più diretto dei lavoratori alla gestione dell’impresa (lo abbiamo già detto in precedenza nell’articolo “Il mio megafono”).
Gli errori non posso essere sempre pagati dai lavoratori, dagli utenti e consumatori.
Stiamo forse aspettando il partito dei giudici?
Popolo italiano riflettiamo …! Senza libertà di decidere, di condividere, di partecipare, non c’è nessun futuro!!!
Se si vuole valutare la qualità di una classe dirigente occorre osservare i risultati li dove questa opera. Se pensiamo a come funzionano le municipalizzate o che fine hanno fatto grandi società pubbliche come Alitalia, ci rendiamo conto che la qualità ricercata nella selezione dei manager è solo l'affiliazione a questa o quella banda, ed i peggiori sono i selezionatori. Che esempi. Che coerenza tra il dire e il fare. E poi parlano di meritocrazia, che naturalmente dovrebbe valere solo per gli altri. Finiremo davvero male!
Di
BASTA
(inviato il 05/02/2011 @ 19:17:57)
Sono totalmente d'accordo. Quando si parla del tema della rappresentanza si pensa solo alla legge elettorale, invece la cosa è molto più complessa. Articoli come questo centrano le vere questioni importanti, ma purtroppo sui giornali ed i mezzi di comunicazione non se ne parla.
Di
G
(inviato il 05/02/2011 @ 20:01:11)
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