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Onida presidia il Quirinale
Di Maradona (del 13/07/2012 @ 01:10:43, in Parliamo di...)
In tutti i Paesi del mondo la coerenza culturale e politica emergono sempre. In Italia non è così.
Paga il pensiero doppio e, più spesso, ambiguo. Ribaltabile ad uso personale. Per cui noti ambientalisti che combattevano il nucleare diventano paladini dello stesso. Oppure rivoluzionari che inneggiavano a quella culturale di Mao si trasformano, come per incanto, in liberali. Peggio ancora quelli che glissando sui propri svarioni e si sono ricostruiti una verginità che rasenta l’incredibile aiutati nell’oblio da un codazzo di giornali, tv e radio pronti a nascondere la verità e ad alterarla.
Abbiamo già avuto modo di ricordare, in un precedente articolo, che prima di passare a risollevare le sorti economico-politiche dell’Italia c’era bisogno di mettere mano ad una profonda e vera ricostruzione culturale del Paese attraverso l’eliminazione della cultura del sospetto, della cultura ideologica e di quella dietrologica. Quest’oggi, invece, affrontiamo quella più radicata ai vertici ed alla base della società italiana: la cultura voltagabbana. Ovvero quella che consente di passare da un estremo all’altro senza avere il buon gusto di ammettere di essersi sbagliati e di farsi da parte.
Il fenomeno è ampiamente radicato nella nostra società perché gli esempi maggiori e più eclatanti, di cui è piena la nostra storia, sono ai vertici della società e delle istituzioni.
Si potrebbero fare infiniti esempi di revisionismo culturale e politico fuori dai confini nazionali come quello che vide il presidente russo Boris Eltsin, succeduto a Michail Gorbaèëv, l’11 e 12 novembre del 1992 allorché in visita a Budapest, porse omaggio ai caduti della rivoluzione ungherese e a Imre Nagy chiedendo perdono per l’invasione del 1956. Nella stessa occasione consegnò inoltre al governo ungherese i documenti sovietici sulle vicende del '56. In quel triste periodo Palmiro Togliatti, informato dal Politburo mediante l'ambasciata russa a Roma, dette l'assenso all'invasione sovietica. In Parlamento il PCI inneggiò all'armata rossa e "alla funzione liberatrice dell'esercito sovietico”. Qualcuno definì, in un articolo sull’Unità, "teppisti e spregevoli provocatori" gli operai e gli studenti ungheresi insorti e, giustificando l'intervento sovietico, lo definì un "contributo alla pace nel mondo" (sic!). “……………………………l'intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d'Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all'Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare l’aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l'Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell'Urss ma a salvare la pace nel mondo.”
Nel 2010 Valerio Onida ex presidente della Corte costituzionale si candidò alle primarie del centrosinistra per le elezioni a sindaco di Milano arrivando terzo con il 13,41% dei voti e, dall’alto della sua preparazione di giurista, ha pubblicato un articolo sul Sole 24 Ore del 22 giugno scorso nel quale tenta, in tutti i modi, di difendere il Quirinale da alcuni attacchi per il caso delle telefonate intercettate di Nicola Mancino al consigliere giuridico di Napolitano Loris D’Ambrosio.
Nel definire, ovviamente, opportuna l’azione del Quirinale il Nostro pone alcune questioni: nella prima si chiede se sia opportuno che le tre procure che investigano sui presunti rapporti fra Stato e Mafia del ’92 siano lasciate procedere in ordine sparso e “magari contraddittorio”. In modo sommesso ci permettiamo di fare due osservazioni perché non è stato fatto lo stesso negli altri centinaia di casi avvenuti fra il 1992 ed il 2012? E perché contraddittori? I fatti sono fatti, quindi inappellabili. A meno che l’autore non voglia intendere che essendo 3 le Procure ci possano essere addirittura 3 interpretazioni diverse. La qual cosa confermerebbe l’eccesso interpretativo delle Procure. Nel proseguire, il Nostro, scrive che è importante che non si verifichino contraddizioni. Forse non riusciamo a capire: perché ci dovrebbero essere contraddizioni laddove ci siano fatti?
Più avanti nel suo articolo Onida scrive che se non sono coordinate le 3 Procure possono generare, udite, udite: “malintesa concorrenza, protagonismi, gelosie o sotterranee lotte di potere fra le Procure”. Ma se questo è il rischio che vede realizzarsi l’ex presidente della Corte ciò è di una gravità inaudita e vuol dire che tutto ciò è avvenuto ed avviene per cui se le Procure si fanno guerre, e lotte sotterranee di potere gli chiediamo: ma dov’è allora la Giustizia? E perché non adottare una nuova legislazionei sui PM per eliminare queste pericolose cose che non garantiscono una giustizia giusta per i cittadini? La conclusione dell’articolo è agghiacciante e preoccupante allo stesso tempo: “il Presidente della Repubblica non dovrebbe occuparsi di tutto ciò?” La nostra modesta risposta è affermativa, ma l’avrebbe dovuto fare sempre e non solo su sollecitazione di un ex di turno che chiede di intervenire in suo aiuto. Se la cosa avesse riguardato qualcuno di noi eravamo ancora in attesa sul centralino dell’Alto Colle e, dopo un po’, la linea sarebbe certamente caduta perché, nel frattempo, c’era da ricevere la nazionale di calcio.
Per tutti questi motivi ribadiamo: FUORI TUTTI!!!!!!!!!!!!!
 
        

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# 1
Una società che non ha memoria storica non ha futuro
Di  pino  (inviato il 13/07/2012 @ 15:02:46)
# 2
sulla doppiezza è stata distrutta l'Italia
Di  Anonimo  (inviato il 14/07/2012 @ 17:17:08)

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