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piluccando...
Di Admin (del 15/07/2011 @ 13:47:43, in Parliamo di...)
 Alla ricerca delle caste sconosciute
 Siamo alla tragicomica finale: i TAR, da ieri, decidono sulle qualità artistiche. Il fatto oggetto di sentenza della seconda sezione quater del TAR del Lazio che ha accolto un ricorso avverso all’assegnazione dei premi qualità a 10 pellicole per un importo di € 250.000 ciascuno è, a dir poco, straripante. Quindi Il caimano, La sconosciuta, Il regista di matrimoni, Cento chiodi, L’amico di famiglia, Nuovo mondo, La stella che non c’è, Il vento fa il suo giro, La terra e Lettere dal Sahara dovranno restituireil mal tolto.
    La sentenza è stata così formulata: “La visione individuale dell’opera cinematografica da parte del singolo giurato determina una grave violazione dei generali principi in materia di procedure dei concorsi che impongono l’esame dell’oggetto di valutazione (il film n.d.r.) che va seguito contestualmente e contemporaneamente per esprimere la propria opinione.” e chiude definendo “l’irriducibile diversità” nel giudicare un film da soli o in compagnia.
     Verrebbe da ridere se non fosse tragico questo evento per cui, a seguito di tale sentenza, la commissione si dovrà riunire e rivedere tutti insieme gli 80 film partecipanti al concorso e giungere ad un verdetto.
     Non ci sono parole se non quelle di Paolo Mereghetti: mentre tutto il mondo passa al digitale rivendicare la centralità del cono di luce che attraversa la sala buia è come volere amministrare la legge con le pandette di Giustiniano.
     Se si considera che questi capolavori della cultura vengono prodotti con i soldi dello Stato, le nostre care tasse, ai quali aggiungiamo anche i premi di qualità si scopre che di caste ce ne sono tante
 
 
LA CASTA DELL’EDITORIA
            Nella legge Bersani del 2006 c’è un codicillo sui giornali di partito. Se prima il partito, per avere i finanziamenti per un giornale, doveva essere presente in Parlamento, dopo, grazie al codicillo, non era più necessario. “Il requisito di rappresentanzaparlamentare non è richiesto per le imprese editrici che risultano essere giornali od organismi di partito o movimenti politici che alla data del 31 dicembre 2005 abbiano già maturato il diritto ai contributi”.
      Il codicillo fu bipartisan. Beppe Lopez, autore di La Casta dei Giornali edito da Equilibri/Stampa alternativa, si pone una domanda: “Quanto costa complessivamente agli italiani il sistema di provvidenze accumulatosi nel tempo a favore dell’editoria?” La risposta è semplice: 1 miliardo di euro (dati 2005) e divisi su 7 voci:
1)      Crediti d’imposta per la carta, contributi diretti, fondo mobilità credito agevolato per gli investimenti ecc.                                                                                                 € 600 milioni
2)      Provvidenze per radio e tv locali, costo delle agenzie, agevolazioni elettriche e satellitari, contributi regionali, integrazioni telefoniche dal Ministero delle telecomunicazioni ecc.         € 180 milioni
3)      Convenzioni Rai e agenzie di stampa                                      € 120 milioni
4)      Radio radicale                                                                               €   10 milioni
5)      Convenzioni dei vari Ministeri con agenzie ed organi di informazione, contributi regionali e di enti locali ecc.                                                                                                  € 90 milioni.
L’auspicio, finora andato deluso, è che Rizzo e Stella, fustigatori implacabili delle altrui caste, inizino
a vedere la trave di casa loro (Corriere ed affini) e non si soffermino solo sulla pagliuzza degli altri. Eccovi un’altra casta innominata e mai scalfita.
        

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# 1
Queste cose devono essere divulgate, la gente deve sapere
Di  Anonimo  (inviato il 18/07/2011 @ 22:11:40)

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