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Politica senza pace
Di Lupoalfeo (del 05/10/2012 @ 12:55:38, in Parliamo di...)
L’ennesimo scandalo “Lazio” ha riaperto lo spartito fatto dai clamori dei media, accuse, ricostruzioni, analisi dettagliate sull’uso distorto del denaro pubblico.
Un canovaccio vecchio che ciclicamente si ripete, ora a livello nazionale ora a livello locale . Un andazzo che non sorprende più gli italiani, ormai avvezzi a queste notizie e con la rassegnazione di non poter avere una classe politica degna di questo nome.
L’ultimo scandalo della Regione Lazio, ancorché abbia come protagonisti amministratori PDL, ha messo in luce come anche l’opposizione beneficiasse di tali comportamenti. Una vera consorteria spartitoria dove il cittadino era la vittima sacrificale. Nessun paladino a sua tutela; i media che, per l’immaginario dovrebbero essere la “coscienza critica”, erano anche loro nella lista dei beneficiati dal sistema, con sovvenzioni e interviste a pagamento.
Il depauperamento culturale di questi anni ci restituisce una classe dirigente che pensa di stupire con rappresentazioni hollywoodiane che, oltre al cattivo gusto dei peggiori parvenu, sconcerta per insolenza e spocchiosa prosopopea.
Un sistema chiuso, e non solo quello politico, vere corporazioni che non permettono quei cambiamenti rivitalizzanti per qualsiasi organizzazione, tutti impegnati ad accaparrarsi il maggior denaro pubblico possibile. Ecco le cause: troppo denaro pubblico! Troppe collusioni! Troppi compromessi! Troppi soggetti ricattabili! Il sistema è asfittico, chiuso in se stesso, non consente quella salutare osmosi; le stesse persone che cambiano ruolo e funzioni ma non il datore di lavoro: il Cittadino con le sue tasse.
La proposta, quindi, di andare presto alle urne per dare un nuovo governo alla regione Lazio non ci convince affatto. La scelta inevitabilmente cadrebbe sui soliti noti a meno che il cittadino nauseato e schifato non mandi tutti a quel paese non recandosi ad esercitare il diritto dovere del voto. In un contesto simile vincerebbe la non politica o la sua espressione più becera.
Crediamo invece che, un breve periodo di decantazione, sarebbe opportuno a tutte le parti in causa.
Alla maggioranza ed all’opposizione, corresponsabili delle iniquità approvate, che dovrebbero fare atto di pubblica contrizione (conosciuto anche come atto di dolore) i quali prima della promessa che non lo faranno più, perché non si ricandideranno, dovrebbero riparare il torto commesso abolendo tutti quei privilegi che si erano dati nello stesso periodo in cui sottraevano, alla collettività: servizi, assistenza, soldi e prospettive di lavoro alle aziende e ai lavoratori, invece che liquidare il tutto con un generico e inattuabile: “Ci penso io!”,.
Ai cittadini, ai quali non possiamo chiedere di tornare a votare con l’immagine viva negli occhi di quella cura che non hanno potuto fare, quella rata di mutuo che non sono riusciti a pagare, quel posto di lavoro perso perché l’azienda è stata costretta a chiudere visto che non è riuscita a incassare, dopo anni, i crediti che vantava con la Regione.
La politica si faccia perdonare le molte colpe che ha, assumendosi la responsabilità di scelte draconiane per i propri adepti; solo allora potrà acquisire l’autorevolezza per fare scelte per gli altri! 
        

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# 1
Negli ultimi anni i politici hanno soltanto rubato soldi e speranze a tutti noi. Rubato e portato all'estero, speso in barche e in festini, case ed altro. Se almeno avessero fatto qualcosa di quello che promettevano. TUTTI A CASA. Non ci prendete in giro cambiando regole, stemmi o nomi all'ultimo momento, oppure mettendo qualche fidato al posto vostro, sempre voi siete. EVVIVA l'antipolitica, l'unica che fà veramente politica (da polis)
Di  Anonimo  (inviato il 05/10/2012 @ 21:59:49)
# 2
ormai la regione non può fare più nulla, il consiglio è sciolto, e poi non si vede nessun Monti romano
Di  Aldo  (inviato il 06/10/2012 @ 19:22:27)

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