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Prove di Caporalato 2
Di Faust (del 08/11/2010 @ 15:27:05, in Parliamo di...)
Che occorresse un più penetrante controllo pubblico sul sistema di collocamento lo ha compreso anche il legislatore che ha introdotto una nuova riforma parziale con il D. lsg.297/2002 che obbliga “alla contestuale comunicazione dell’assunzione dei lavoratori al competente centro per l’impiego”.
Interessati al complesso di queste norme sono:
-          gli adolescenti tra i 15 ed i 18 anni ( con obbligo scolastico assolto);
-          i giovani tra i 18 e i 25 anni (29 se laureati);
-          il disoccupato cronico e disponibile;
-          il disoccupato già occupato con occupazione cessata ed in ricerca da oltre 12 mesi (sei mesi se è giovane);
-          donna in reinserimento (precedentemente occupata e dopo due anni di inattività intenzionata a reimpiegarsi).
Ma il mondo del lavoro (o della disoccupazione) non è un mondo a se, è parte della realtà, pertanto, patisce la demagogia sociopolitica, gli interessi corporativi che prevaricano l’interesse generale, la ricerca del consenso da parte di presunte organizzazioni benefattrici, enti di vario genere, nazionali e comunitari, con la voglia di intercettare flussi finanziari di sostegno.
Anche tra i Paesi comunitari il “dumping” occupazionale fa proseliti: riserve finanziarie in nero, “offshore”, per pagare dirigenti e istruttori in nero (se disposti a trasferirsi) con “benefit” aggiuntivi, cui affidare manovalanza presa in loco, sono ormai la prassi, a monte di delocalizzazioni drogate da vantaggi per l’imprenditore, di vario genere, non ultimo quello fiscale.
Al di là di questo può esserci un futuro ma urgono politiche del lavoro a cui non manchi il consenso dei sindacati vogliosi e capaci di modernizzarsi, che interpretano le nuove sfide tutelando veramente le risorse umane senza dare giustificazioni inopportune, sia alle imprese italiane (vogliose di scappare all’estero), sia alle imprese straniere di scansare l’Italia nei loro investimenti: disincentivati dalla burocrazia, dalla lentezza della giustizia civile e del lavoro, oltre che da una forte componente negativa, per come sono attualmente concepite  le piattaforme vetero marxiste ed operaiste.
Il settore che riesce a cavarsela e quello artigianale, sia per i dipendenti che per i padroncini ( in crescita quelli extracomunitari) che muovendosi in una zona grigia “non mi paghi l’Iva e io non ti faccio ricevuta” riescono a vedere una prospettiva futura di lavoro in un settore, in cui, dove il fattore umano è essenziale.
Riusciranno i nocchieri del nostro Governo ad invertire la rotta di 180°? O meglio di 360?
 
Alla prossima!
        

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