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Riformare la Costituzione
Di Faust (del 22/05/2013 @ 21:02:30, in Parliamo di...)
Gli artifici dialettici del Prof. Quagliariello, nel sostenere che una semplice riforma della legge elettorale equivale a pronosticare la breve durata del Governo ed implicitamente l’incapacità per questa maggioranza di fare la grande riforma della Costituzione, puzza di furbizia lontano un miglio.
Preso atto della volontà del Presidente Napolitano che spinge per avere subito comunque una legge di salvaguardia prima che si pronunci la Corte Costituzionale, se si vuole si può essere leali e collaborativi.
Partendo dal lavoro fatto dai cosi detti “facilitatori”, in tema di riforme, si può presentare in Parlamento un disegno di legge costituzionale dove si propone la riduzione dei parlamentari, il passaggio dal bicameralismo perfetto al bicameralismo differenziato, la riformulazione della forma repubblicana dal presidente al premier ed adeguare questa figura alla nuova forma istituzionale; infine si indicano in Costituzione i principi ispiratori della nuova legge elettorale consona alle riforme costituzionali innovative.
Contemporaneamente si presenti un disegno di legge ordinaria per il ritorno al “mattarellum “ con gli eventuali ritocchi necessari. Si concordi una procedura parlamentare accelerata per la prima lettura in ambedue le Camere, procedendo alla votazione della riforma della legge elettorale semplice e temporanea, soltanto dopo l’approvazione in prima lettura del pacchetto “costituzionale”.
Tale atto di fiducia reciproca dei tre partiti che sostengono il Governo, sarebbe ancora più significativo se si procedesse anche alla presentazione di un d.d.l. per l’attuazione dei principi costituzionali relativi ai Partiti politici (art. 49 Cost.) ed ai Sindacati (art. 39 Cost.) .
Tutte cose facilmente attuabili e molto più significative della rinuncia a qualche euro da parte degli eletti con il ruolo di ministri, da usare come lavacro della coscienza per retro pensieri imboscate e tatticismi.

Infine vorremmo ricordare a tutti che discriminare per presunta purezza è come discriminare per “censo”, una cosa altamente odiosa, e perciò abolita qualche secolo fa.

        

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# 1
Sottoscrivo.
Di  Franco  (inviato il 27/05/2013 @ 10:32:15)

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