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Di Admin (del 02/10/2011 @ 21:17:45, in Parliamo di...)
La notizia che oltre unmilione di persone si sono recati a firmare per chiedere una nuova legge elettorale ha sorpreso diversi.
Per noi è una buona notizia visto che da tempo (e lo abbiamo scritto): www.liberalpopolari.org/public/file/NewsletterLP9.pdf) sosteniamo la necessità che l’elettore debba non solo scegliere, ma valutare l’operato dell’eletto chiamato a rappresentarlo. Cioè se costui abbia agito nell’interesse dei cittadini o nell’interesse del capopartito che lo ha nominato, come peraltro ha ricordato il Presidente Napolitano.
Il fatto di per se ha una sua rilevanza, visto che è maturato senza un battage pubblicitario e nell’indifferenza dei più ma, il valore è accresciuto se si considera il particolare momento di rigetto che si ha nei confronti di una classe politica logora.
Se la politica infatti, ormai da tempo, viene fatta spiando dal buco della serratura, con questa iniziativa i cittadini hanno ritrovato la voglia di fare qualcosa di concreto: cambiare le regole del gioco per cambiare i giocatori. Almeno questa è la speranza, anche se  purtroppo la storia ci insegna che in altre occasioni come, per il referendum sul finanziamento pubblico ai partiti o il referendum per la responsabilità dei giudici, i risultati sono stati impunibilmente disattesi.
L’aspetto che però ci preme sottolineare è che la voglia di politica, di buona politica c’è ancora.
Qualche giorno fa, Luigino Bruni su Avvenire ci ricordava che sono le regole a produrre il risultato. A sostegno del suo ragionamento citava: la teoria della “selezione avversa” introdotta dal premio nobel per l’economia George Akerlof nel 1970. Questo economista americano dimostrò che in molte situazioni reali il mercato non premia i migliori né il merito ma, se lasciato a se stesso, tende ad attirare e selezionare i peggiori o, nelle sue parole i lemons ( i bidoni). E traeva la seguente conclusione: in un mondo reale e quindi imperfetto un’istituzione o un’organizzazione attrae un tipo di persone o un altro, in base ai segnali che essa emette, perché il primo strumento di selezione è il segnale stesso.
Quindi se la classe dirigente e politica di questo Paese è quotidianamente rappresentata da privilegi, benefit, vantaggi e denaro facile inevitabilmente attrae soggetti prevalentemente interessati a questi aspetti e poco per non dire niente al bene comune.
Ecco perché il segnale che arriva con il deposito delle firme è importante, specie per i giovani, con esso si è voluto dire vogliamo cambiare le regole del gioco per cambiare la politica che deve rinnovarsi ed affrontare le nuove sfide sulla base di una nuova etica.
 
        

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# 1
i cambiamenti sono attesi sempre con speranze di miglioramento ma non sempre in passato è andata cosi confidiamo anche nelle vostre voci libere per saperne di più
Di  Anonimo  (inviato il 03/10/2011 @ 21:50:06)

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