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Unità Nazionale
Di Maradona (del 13/01/2012 @ 09:17:01, in Parliamo di...)
Molti credono e sono fermamente convinti che essere o dimostrare di essere italiano si riduca al rituale liturgico della bandiera tricolore oppure ai 150 anni dell’unità nazionale. Niente di più falso. Diciamo che per molti connazionali la bandiera tricolore è, più che altro, quella che si tira fuori quando la nazionale di calcio gioca e/o vince.
Durante il Medioevo quasi tutti i piccoli regni della penisola coi loro signorotti locali erano fieri battaglieri col loro vicino italiano e remissivi e molto ma molto accondiscendenti col Principe o Re straniero. Spesso chiedevano all’uno o all’altro potente europeo di turno di intervenire per essere aiutati; successe, così, che l’Italia si riunì molto tardi e, per tali meschini e permanenti conflitti, festeggiamo l’unità da solo 150 anni.
Qualcuno pensa che le cose, oggi, siano veramente cambiate? E che non ci siano signorotti che litigano e chiedono aiuto a qualche potente straniero?
La risposta è, purtroppo, negativa. Infatti nell’ultimo ventennio c’è stata un’impennata fra gli appartenenti alla nostra classe politica, senza esclusione di nessuno, a chi meglio si prostri davanti al potente straniero. L’arte nella quale si sono specializzati, negli ultimi 20 anni, è proprio quella che vede negli stranieri la purezza ed il suo esatto contrario in casa nostra. Prendiamo, così a caso, i media italiani. Fanno a gara nel rappresentare tutte le obiettive negatività della parte politica avversa a quella che, invece, appoggiano. Ma, spesso, enfatizzano mali marginali del loro avversario o addirittura li inventano o, peggio ancora, alimentano i peggiori stereotipi contro gli italiani. E, sempre più spesso, passano ai loro colleghi stranieri il peggio del peggio, vero, falso o alterato che sia. Il risultato finale è davanti agli occhi di tutti: l’Italia tutta è derisa ed offesa.
Gli stranieri, invece, si comportano esattamente al contrario: negano, minimizzano o smentiscono su tutti i fronti che li riguardano. Portiamo ad esempio di questa tesi il valente corrispondente in Italia della Frankfurter Allgemeine Zeitung: Tobias Piller. Un bravo e preparato giornalista che è noto, da tempo, per i suoi interventi nelle radio e nelle nostre tv. Quando qualcuno fa critiche ai comportamenti anti europei della Merkel in campo economico e finanziario replica come se fosse il portavoce della Cancelliera. Difende tutto e contrattacca sull’Italia e sui suoi difetti. Ve lo immaginate un giornalista di Repubblica che difende il governo se è guidato da Berlusconi oppure il Giornale quando ha governato Prodi?
Per rafforzare la nostra tesi basta fare un rapido giro di orizzonte sugli ultimi scandali in Europa e di cui i nostri media, giornali/radio/tv,  non parlano. In Germania il Presidente della Repubblica, Christian Wulff, è fortemente coinvolto per un prestito di 500.000 euro ottenuto a condizioni molto vantaggiose dall’imprenditore Egon Geerkens ed ha inoltre usufruito di un viaggio in Florida in business class pagato sempre da quest’ultimo che l’ha anche ospitato presso la sua villa. Come se ciò non bastasse il buon Wulff, un mese, fa ha telefonato al caporedattore della Bild, Diekmann, lasciando un messaggio minaccioso in segreteria telefonica affinché non pubblicasse queste cose. Il messaggio intimidatorio del Presidente i media tedeschi non l’hanno potuto pubblicare per le leggi sulla stampa esistenti in Germania federale. In Italia sarebbe uscito di tutto e di più, con ipotesi di corruzione, abuso di potere, minacce e quant’altro. E, statene certi, si sarebbero scatenate varie Procure per accaparrarsi il caso. E, come se non bastasse, ci sarebbero stati talk show televisivi, giornali, radio e riviste a bombardare sull’accaduto con, ovviamente, richieste di dimissioni con la solita cornice di nani e ballerine che hanno fatto le loro fortune economiche sul dileggio e sull’offesa che, in mala fede, definiscono satira.
In Svizzera, invece, la moglie del Governatore della Banca elvetica, Kasyha Hildebrand è accusata insieme al marito di insider trading per un’operazione sul dollaro americano l’estate scorsa. In Danimarca, per i nostri media altra terra felice e pura, la premier Helle Thorning Schmidt è sotto accusa per le poco trasparenti dichiarazioni fiscali del marito. Nella Repubblica ceca il Ministro delle Finanze Miroslav Kalousek  è accusato per aver percepito tangenti nel 2008. E, per chiudere, la douce France che vede Sarkozy sempre più invischiato nell’affaire Karachi dove vi sono in ballo tangenti per la fornitura di sottomarini al Pakistan e l’algida Carla Bruni accusata di aver ottenuto, in modo poco limpido attraverso la sua Fondazione, 3,5 milioni di dollari di finanziamento per la lotta contro l’Aids. Ci fermiamo qui!
Una considerazione deve prevalere: quando gli sciocchi signorotti di oggi la smetteranno e si renderanno conto che l’avversario politico di casa non è un nemico da abbattere in qualsiasi modo e con qualsiasi arma? Ma, soprattutto, quando si renderanno conto che il fango buttato addosso a chi rappresenta l’intero Paese in quel momento è un fango che cadrà addosso a tutta l’Italia?
Questa basilare considerazione tarda a passare e finché si continuerà a ………….. nel proprio piatto si lavorerà per il Re di Prussia di turno che è sempre lì che aspetta per poterci portare via oggi una cosa e domani un’altra. Bisogna staccarsi dalla pelle questa atavica forma mentis altrimenti l’unità nazionale, quella formale, prevarrà sempre e comunque nettamente su quella materiale che, ancora non c’è. Cerchiamo di imparare a lavare i panni sporchi in famiglia altrimenti la famiglia si sfalderà e, sul campo, non ci sarà più nessun vincitore.
        

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# 1
ogni mondo e' paese, e purtroppo il concetto di famiglia formata dal padre che era autorevole la madre che collaborava in famiglia e i figli che ubbidivano non esiste piu'
Di  pb  (inviato il 13/01/2012 @ 10:08:41)

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