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Governo purchč sia
Di Faust (del 27/03/2013 @ 15:39:15, in Parliamo di...)
La pressione dell’imprenditoria, delle forze sindacali e dalla maggior parte del Paese  perché si faccia presto un Governo rischia, per una certa confusione culturale, di perpetuare una tendenza che è tipica della politica italiana: seguire il proprio convincimento respingendo qualsiasi confronto con l’esterno. Anteporre il proprio modello e pretenderne la condivisione incondizionata rifiutando di andare incontro all’altro.
Se la classe dirigente liscia il pelo irto del malpancismo diffuso e non sfida le battaglie populiste sul campo aperto delle misure attuabili e concrete , la “democrazia” virtuale lascia spazio al prevalere della quantità sulla qualità.
Alcune consultazioni, fatte da Bersani, con soggetti esterni al processo politico (Bagnasco e Saviano), ancorché una novità, sono state fonte di non poche perplessità in un momento in cui i cittadini, i mercati, l’Europa e l’America aspettano che si decida senza troppi infingimenti.
Un’istituzione molto saggia, come la Chiesa Cattolica, potrebbe certamente essere di monito ed un insegnamento. In una fase di profondo travaglio e di divisione sul futuro governo ha saputo immediatamente rispondere, coesa, con l’elezione del Cardinale Bergoglio al Soglio Pontificio con il nome di Papa Francesco.
Una ventata di rinnovamento in una realtà ormai secolarizzata, badando bene di non correre il rischio di una trasposizione dell’agire nella politica italiana ripetendo l’errore fatto,  all’epoca di Giovanni XXIII. Già allora, si confuse l’attenzione per gli umili, il disagio sociale,ed una maggiore carità umana che non fosse solo di facciata e  postulati dal cristianesimo, con le ideologie di fine ottocento – inizio novecento.
L’avanzamento del “quarto Stato” simbolicamente effigiato nel quadro di Pellizza da Volpedo non ha niente in comune con la sollecitazione allo “spirito di servizio” di cui parlo Cristo agli apostoli e che ispira il lavacro dei piedi il giovedì Santo e su cui insiste San Paolo nelle sue lettere.
Riproporre un discorso di Dossetti la mattina successiva alla chiusura del Conclave, conduce ad un rinforzo delle proposte pauperistiche e minimaliste di Grillo e dei suoi succubi culturali.
Un’antistorica battaglia al modello di sviluppo del III millennio.
        

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# 1
Non mi sembra che ci siano stati sino ad ora "succubi della cultura di Grillo", anzi, ben altre culture perbeniste hanno plasmato l'Italia negli ultimi vent'anni, con i mezzi di informazione ben allineati a descrivere un paese lontanissimo dalla realtà, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dopo le finzioni, quelle sì autentiche, di contrapposizioni di facciata e di ammucchiate sotto banco, è ora che si ritorni alla sincerità e si dica ciò che si vuole fare per fare, poi, ciò che si è detto. Gli italiani hanno fatto capire di pretenderlo!!
Di  Mister X  (inviato il 27/03/2013 @ 21:31:30)
# 2
Riporto l'articolo uscito il 27 marzo sul blog di Grillo, per esprimere l'amarezza che ho nel constatare che abbiamo dovuto aspettare un comico eccentrico per sentir dire quello che in cuor nostro tutti pensiamo, senza avere la speranza che qualcosa cambi davvero:
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Le nuove generazioni sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino "Nomen nescio : nome non conosco". Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari alla voce "figlio di" risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi. Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E' opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all'improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent'anni. Quei padri che rifiutano ogni addebito del disastro nazionale, che percepiscono però vitalizi e doppie pensioni, gente canuta che non ha mai avuto il problema della disoccupazione e del pane quotidiano, è ancora qui, ancora a spiegarci come e perché siano le nuove generazioni, i choosy, i bamboccioni, i veri colpevoli. A raccontarci la favola che affidandosi a loro, alla loro esperienza e capacità e senso dello Stato, si cambierà il Paese. Questo dicono i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni. Questi padri che chiagnono e fottono sono i Bersani, i D'Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti ch
Di  Anonimo  (inviato il 27/03/2013 @ 21:47:50)
# 3
...che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent'anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l'innovazione e la ricerca. Pdl e pdmenoelle sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell'Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio. Vent'anni senza riuscire a produrre una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi, vent'anni per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo...) per cambiarla. I figli di NN vi manderanno a casa, in un modo o nell'altro, il tempo è dalla loro parte. Hanno ricevuto da voi solo promesse e sberleffi, non hanno nulla da perdere, non hanno un lavoro, né una casa, non avranno mai una pensione e non possono neppure immaginare di farsi una famiglia. Vi restituiranno tutto con gli interessi.

Di  Anonimo  (inviato il 27/03/2013 @ 21:49:36)
# 4
Riconosco a Grillo il grande servizio che ha reso all'Italia. La discesa in campo con il suo movimento ha costretto la politica a interrogarsi e a prendere sul serio quello che da tempo chiedeva il popolo. Come nella favola di Pinocchio che nel nostro caso è ben rappresentata dai politici, tutti, il"Grillo parlante" gli ricorda che devono prendere atto della fine di una sgione che ha visto prevalere solo i loro interessi.Quindi politici, sindacati, giornalisti e caste tutte dovranno rassegnarsi a ricevere lo stesso trattamento e sottostare alle stesse regole che valgono per gli altri.Certamente la sua azione entrerà nella storia più di coloro che ci hanno amministrato in questi 40 anni. Allo stesso tempo credo che ora serve, credibilità,capacità e respnsabilità. Dobbiamo confronari con altri Paesi i cui governanti non sono delle mammole. Esistono queste nuove figure che hanno queste caratteristiche?
Di  rosario  (inviato il 28/03/2013 @ 12:32:47)
# 5
Ho sentito dire da Berlusconi che per fare politica serve professionalità. Ennesima giravolta di chi dopo che per vent'anni ha dato addosso ai professionisti della politica si sente insidiato da chi è più nuovo di lui. Non mi stupisco delle giravolte dei politici, ma di chi gli va dietro. Dopo un governo tecnico ora serve un governo politico, come a dire che non vanno bene i ragionieri che devono fare le cose quadrando i conti, meglio la matematica delle chiacchiere, se i conti non tornano ci penseranno i figli a pagare il conto. Peccato che i figli della prima repubblica siamo noi e le conseguenze abbiamo appena iniziato a pagarle
Di  Mister X  (inviato il 29/03/2013 @ 12:38:26)

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