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Pretesa indecente
Di Lupoalfeo (del 13/04/2013 @ 23:16:51, in Parliamo di...)
La pretesa di possedere una superiorità morale e culturale, per diritto di appartenenza, oltre che essere poco cristiano è innanzitutto poco liberale. Rispecchia un’ottusa dogmatica visione che non accettando un pensiero difforme dal proprio afferma la negazione dell’altro. Esattamente come si comporta un omofobo o un assertore della “razza ariana”.
E’ certamente una prassi molto in voga nei Paesi totalitari a tolleranza zero, tuttavia se ne riscontrano tracce anche in alcuni Paesi che si annoverano tra quelli democratici liberali come il nostro.
Prendiamo ad esempio quanto si sta verificando a seguito del risultato elettorale. Tre forze quasi si equivalgono, una vorrebbe governare da sola, una vorrebbe governare con quella che vuole governare da sola perché l’altra è ritenuta impresentabile. Le prime due si ritengono depositarie del supremo ordine morale salvo poi, costatata l’impossibilità che le loro aspirazioni a candidarsi nella guida del governo pur non avendone l’investitura popolare, si scontra con i numeri. Per superare l'impasse una di queste decide di chiedere  alla terza forza, “l’impresentabile” ,di favorire con un escamotage (assentarsi dall’aula) il via libera ad un Governo di minoranza. Per intenderci gli chiedono di tradire il mandato dei loro elettori che li ha eletti per rappresentarli fisicamente in Parlamento .
Noi non sappiamo dire se la definizione di “impresentabile”, affibbiata al solo scopo di imporre una sudditanza psicologica alla componente politica che ha avuto il torto di essere andata oltre le aspettative sia una sufficiente motivazione, o se invece sia più impresentabile quella forza politica che per perseguire un proprio progetto chiede , ad un’altra forza politica, di tradire il mandato elettorale. Di una cosa siamo certi, se costoro accettassero, allora si che lo diventerebbero.
Da questa prima pretesa ne consegue un’altra, sostenere di voler varare un governo di cambiamento e per far ciò si propone di realizzarlo inspirandosi a vecchi percorsi: l’astensione costruttiva. In cosa consista poi il cambiamento a questo punto è difficile capirlo, specie se si tiene conto del monito che viene dalle urne: verità, trasparenza, responsabilità e innovazione. Il modello, proposto, dovrebbe essere quello dell’ormai lontano 1976 del governo Andreotti; vi è però un diverso approccio, mentre Andreotti è conscio “..si è confermata l’attuale impossibilità di formazione di una maggioranza precostituita e al contempo il grave danno che comporterebbe il protrarsi di uno stato di “vacatio..” definiva la nuova esperienza: “un governo programmatico di servizio” . Bersani accompagna la sua richiesta con una pregiudiziale: “ non è vero che siamo tutti uguali e non è questione di una sola persona”, con questi presupposti la pretesa sembra proprio assurda.
Dobbiamo però tener conto che questi comportamenti sono molto più diffusi di quanto si immagina. A cominciare da tutte quelle categorie che della pretesa hanno fatto una ragione di vita: giornalisti, sindacalisti, politici, farmacisti, notai, tassisti, magistrati, editori, professori; e se tutto ciò  non bastasse possiamo scendere alla quotidianità,  la pretesa del posto fisso, di quello a tempo indeterminato a prescindere dall’impegno profuso, della sanità gratuita per tutti, dall’assegno di cittadinanza, insomma un rosario da sgranare.
Ma perseverando su questa strada il Paese non rischia di annegare nel mare delle pretese?
        

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# 1
Mi domandavo come mai e chi ha deciso che ci sono diversità tra politici? Mi spiego:
la politica è in discussione ed in crisi come tutti pensano e dicono? Se sì nessuno è esonerato dal giudizio.
Oppure: solo i politici di certi schieramenti sono in crisi e sotto giudizio? Bene chi lo decide chi vota o chi fa eiaculazioni mentali?
Mi viene in mente la parabola di Gesù chi è senza peccato scagli la prima pietra!!!
Come si fa in momenti così drammatici ad avere la flemma e l'arroganza di dire anche a gente del proprio schieramento (compresi i sindacati); che fretta c'è?
Certo per gente che ha sempre e dico sempre di che vivere non gli può interessare nulla,ma a noi, che tutti i giorni facciamo un buco alla cinta sì.
Non giudico Grillo e non ne condivido le idee ma su una cosa ha ragione MANDIAMOLI TUTTI A CASA!!!!!
Basta burocrati e dirigenti prezzolati è ora che la gente si ribelli a queste prepotenze e pretese di prenderci tutti per emeriti imbecilli.
Di  Roberto  (inviato il 14/04/2013 @ 10:34:09)
# 2
Roberto sotto scrivo!!!!
Di  Alrosa  (inviato il 14/04/2013 @ 10:59:39)
# 3
Le chiacchere stanno a zero. Dalle ultime elezioni il centrodestra ha perso 6 milioni e mezzo di voti, il centrosinistra 3 e mezzo. Non ricordo a memoria che ci sia stata in europa un'altra ecatombe come questa e il sistema politico sia sopravvissuto. Vale il detto: non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. P.S. tra i voti persi c'è anche il mio e ad oggi non vedo perchè dovrei cambiare opinione
Di  Anonimo  (inviato il 16/04/2013 @ 23:25:56)

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