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Un Futuro da Emigranti per i nostri Figli
Di Faust (del 13/10/2010 @ 16:12:04, in Parliamo di...)

 

Troppi segnali e tutti convergenti verso una sempre maggiore disaffezione del concetto Italia nelle sue declinazioni : Stato, Lingua, Cultura, Identità, Valori. Troppi i soggetti che stanno concorrendo alla realizzazione del progetto disdicevole.
Galli Della Loggia, sul Corriere di sabato 9 ott. , segnala “un progressivo profondo sentimento di dissociazione psicologica e spirituale degli italiani dalla dimensione della collettività nazionale” attraverso un sempre più presente vezzo : “ da qualche tempo le “élites” italiane non mandano più i figli alle scuole italiane”.
Il fenomeno che prima riguardava la scelta tra pubblico e privato, con “l’élites” filo-proletarie, abbeverate alla fonte de’ “La Repubblica”, che mandavano i figli dalle Orsoline o dai Padri Maristi, registra oggi un nuovo “trend” che li vede indirizzarsi alle scuole straniere, presenti in Italia, in modo sempre più massiccio con la giustificazione che sono più serie, non si sciopera e cosa più importante assicurano la qualifica di “madre lingua”.
Non c’è da meravigliarsi, tutto ciò è il frutto del credo che dagli anni ’70 è stato un porta a porta: dequalificare la scuola, affondare le riforme ( da quella Berlinguer a quella Gelmini), opporsi all’abolizione del titolo legale e deprezzare le scuole professionali.
E che dire dei programmi selettivi e mendaci da cui sono espunti testi e brani che esaltano l’epos italico ed i sacrifici dei padri risorgimentali? E’ a tutto ciò che dobbiamo far risalire la scarsa adesione, al sentimento risorgimentale di cui quest’anno ricordiamo l’anniversario?
Se i sette decimi de’ “La Repubblica” sono articoli di quotidiani stranieri tradotti, perché le “élites” prive di limitazioni finanziarie dovrebbero rinunciare all’uzzolo della scuola francese o inglese per i loro figli,?
Oggi dopo che, l’eroismo di Pansa con il suo “Il sangue dei vinti” e la Gelmini con la sua riforma hanno affondato il dito nella piaga,  la Lega Nord si è messa a scimmiottare Pasolini e don Milani, nell’elogio del vernacolo.
Ecco allora che Della Loggia segnala l’allarme: “ Questa repulsa del nostro passato esprime la convinzione che ormai questo Paese come tale non ha più alcun futuro : intendo un futuro in qualche modo specificatamente suo,…”
Un futuro in cui l’Italia con la sua lingua, il suo genio, le sua storia è tagliata fuori. Una conclusione pessimista e disperata la sua, tant’è che chiude: “..è meglio cercare di diventare belle o brutte copie degli inglesi o degli americani che restare italiani condannati per sempre alla serie B”.
Vogliamo sperare che non sia questo il futuro per i nostri figli e che ancora si possa fare qualcosa e magari sognare di vedereGalli Della Loggia, Pansa e la Gelmini, sfilare e arringare insieme gli studenti per spiegare  quale è il loro “BENE” e quanto male hanno fatto e stanno facendo ad essi i papà rampanti e “a la page” !
 
        

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# 1
Cari amici, il problema esiste ed è drammatico. Però non può essere risolto dagli attuali oligarchi. Ai nostri politici non importa nulla della meritocrazia, visto che continuano ad inserire come amministratori persone decisamente mediocri. Se per fare carriera basta conoscere, a cosa serve una scuola qualificata e quindi dura? Quale esempio stanno dando i berlusconi che promuovono alla camera le veline? Hanno studiato o... questi sono i risultati. Facciamo davvero una rivoluzione, mandiamoli a casa!
Di  Filippo  (inviato il 13/10/2010 @ 17:46:11)
# 2
La verità è che si va all'estero non solo per studiare ma sopratutto per rimanervi al lavoro perchè in italia non ce n'è e se sei bravo nessuno ti valorizza. Caro Filippo hai ragione, l'italia dovrebbe essere un idea, una comunità una appartenenza, è diventata una barzelletta
Di  Conciso  (inviato il 13/10/2010 @ 21:07:58)
# 3
Il guaio è che ormai il termine "responsabilità" è diventanto un termine desueto e quindi in questo PAESE si hanno solo parole in libertà e quando qualcuno lo fa osservare, la risposta è sempre la stessa: ma stava scherzando, fa parte del personaggio, ma così facendo tutto scade a una barzeletta. Si può costruire il proprio futuro su una barzelletta???


Di  pocodebono  (inviato il 13/10/2010 @ 21:17:07)
# 4
Se fossi un comico, un personaggio dello spettacolo, un cantante o un politico potrei vivere di barzellette, ed in parlamento ci sono personaggi che assommano tutte queste caratteristiche e campano bene a cominciare dal berlusca. Ma si sa loro sono loro e noi non siamo un c....e quindi dopo aver studiato tanto mi ritrovo disoccupato. E poi dicono che le chiacchiere non rendono!!!!!!!
Di  Albertone  (inviato il 13/10/2010 @ 23:59:49)
# 5
E' vero cari amici, questo paese, culturalmente povero, non dà la possibilità a chi ha studiato con dedizione e conseguito ottimi risultati di proseguire il proprio percorso formativo con un inserfimento nel mondo del lavoro. Si premiano gli amici degli amici, si aiutano i meno capaci o meglio i piu' sfaticati, e chi merita resta al palo. Questo purtoppo e' la brutta fotografia del nostro paese, e devo dire con molta chiarezza che siamo anche noi complici di questo sistema perche' ci facciamo rappresentare da persone indegne di svolgere funzioni istituzionali.
Di  Paolo  (inviato il 14/10/2010 @ 17:22:01)
# 6
la ns. realta' e' questa, tutto e' basato sull'apparire e non sulla sostanza, l'importante e' avere successo, poi come si e' ottenuto non importa.Pero' io conosco molti ragazzi giovani che si impegnano nello studio , nel lavoro. sta a noi vecchi a far si che abbiamo qualche speranza nel ns. paese, siamo noi i fautori di questo sfacelo, forse perche' abbiamo cercato in primo luogo il benessere, se con l'aiuto di qualche amico , non ci e' importato, era ed e' diventato normale andare avanti grazie non al proprio merito ma all'aiuto di qualcuno meglio se importante. Ora ci lamentiamo perche' ci accorgiamo che siamo arrivati alla frutta
Di  PB  (inviato il 14/10/2010 @ 19:04:57)
# 7
Basta aspettare e il tempo fa giustizia! La conversione di Della Loggia e Pansa confermano che spesso quello che si sente dire puo sembrare di moda, basta aspettare per assistere al ravvedimento. Vero o presunto????
Di  Anonimo  (inviato il 16/10/2010 @ 13:56:31)

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